"Tanti bimbi muoiono per aborto": omelia choc al funerale di Viviana Parisi e Gioele

Frasi choc del sacerdote che ha celebrato l'omelia per Viviana Parisi e Gioele, morti nell'agosto del 2020 in circostanze misteriose: "È morta una mamma con il suo bambino ed è una cosa terribile, ma ogni giorno in Italia muoiono tanti bambini: ad esempio per gli aborti".

Sabato 13 novembre si sono svolti a Messina i funerali di Viviana Parisi e del figlioletto Gioele, ritrovati morti nell’agosto del 2020 nelle campagne di Caronia. La celebrazione è avvenuta a oltre un anno di distanza, solo dopo che le indagini sulla loro tragica scomparsa sono state archiviate dal gip Eugenio Aliquò venerdì, nonostante le proteste di Daniele Mondello, padre di Gioele e marito di Viviana.

Durante i funerali hanno però destato scalpore le parole pronunciate da Padre Cleto D’Agostino, che ha officiato la funzione; nel corso dell’omelia, infatti, il prete ha lanciato un paragone ritenuto inappropriato rispetto al momento.

Anche quando ci sono momenti inspiegabili, quando perdiamo le nostre certezze dobbiamo trovare la forza – ha detto il sacerdote – È morta una mamma con il suo bambino ed è una cosa terribile, ma ogni giorno in Italia muoiono tanti bambini: ad esempio per gli aborti, ma nessuno se ne accorge e nessuno indaga.

Una frase davvero inaccettabile, che paragona la morte tragica di una madre e di suo figlio a quello che è un diritto sancito per legge.

Per il magistrato le morti della giovane dj e del bambino sono state semplicemente una disgrazia, frutto delle delicate condizioni psicologiche di lei, già manifestatesi in passato. Viviana si sarebbe quindi suicidata, mentre non è stato possibile risalire alle cause della morte di Gioele.

Il gip ha sostanzialmente confermato quanto da noi affermato nella richiesta di archiviazione e in particolare ha sottolineato il quadro complessivo che è emerso, quello di una donna fragile che aveva più volte dato segnali pericolosi, sottovalutati dai familiari, in particolare dal marito Daniele Mondello.

Ha dichiarato il capo della procura di Patti, nel messinese, Angelo Cavallo, che lo scorso luglio aveva avanzato la richiesta di archiviazione. Il provvedimento, come detto, non è stato ben accolto da Mondello, che tramite il suo legale Pietro Venuti ha fatto sapere di aspettare di entrare in possesso delle pagine dell’archiviazione del gip per valutare eventuali altre azioni.

Di fronte a una tale tragedia e soprattutto in un momento storico così particolare come quello che stiamo vivendo ora, con le leggi a favore dell’aborto che sono costantemente messe in discussione, in Italia e all’estero (con conseguenze spesso drammatiche, basti pensare ai recenti casi polacchi), quella di Padre Cleto è sembrata quindi una propaganda anti-scelta ancora più scorretta e fuori luogo in un contesto in cui doveva solo essere rispettato il dolore di una famiglia e di un uomo che ha perso tragicamente moglie e figlio.

Anche accettando la diversità di pensiero e le opinioni personali, è difficile negare che il contesto non fosse in alcun modo quello adatto ad aprire un dibattito.

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