Paola Caruso: "Mio figlio non cammina più per una puntura sbagliata"

La showgirl è tornata a parlare di quello che è accaduto al suo bambino di tre anni: durante una vacanza in Egitto un medico ha somministrato al piccolo Michelino, un medicinale tossico e l'iniezione ha lesionato il nervo sciatico.

Lo scorso dicembre, Paola Caruso aveva fatto preoccupare tutti quando aveva raccontato che a suo figlio era capitata una disgrazia. Ora la showgirl è tornata a parlare di quello che è accaduto al suo bambino di tre anni e ha spiegato cosa è successo.

Alle telecamere di Verissimo, Caruso ha raccontato il dramma che sta affrontando dopo essere stata in vacanza in Egitto con Michele: “Appena siamo arrivati, forse per lo sbalzo di temperatura tra il freddo che c’è qui e il caldo di Sharm el-Sheikh, Michele ha iniziato ad avere alcuni gradi di febbre: 38 o 39. Gli ho dato degli antipiretici, ma la febbre non calava. Ho iniziato a preoccuparmi. Abbiamo chiamato un medico”.

Paola Caruso, visibilmente scossa dal racconto, ha proseguito:

Questo medico arriva in camera e lo visita, parlava arabo. La struttura mi ha fornito un traduttore. Dice che per fare abbassare la febbre, poteva fargli una puntura. Io ero contraria. Dato che era un dottore, però, mi sono fidata e mi sono fatta convincere. Non lo avessi mai fatto.

Da quel momento è iniziato un vero incubo per la showgirl che tra le lacrime ha aggiunto:

Facendogli questa puntura, non si sa di cosa, il bambino ha gridato fortissimo. Io gli ho detto: ‘È la prima volta che fai la puntura amore, adesso ti passa’. Passa mezz’ora, dico a mio figlio: ‘Amore vieni, vediamo se è scesa la febbre’, visto che il dottore ha detto che sarebbe scesa subito. Mio figlio si alza dal letto e cade a terra…scusami Silvia, non ce la faccio.

Poi la corsa in ospedale e la scoperta che quell’iniezione, con un medicinale tossico vietato in più parti del mondo, ha lesionato il nervo sciatico: “I medici italiani dicono che è una cosa molto lunga, che è l’unico caso in Italia perché qui è vietato iniettare quel medicinale tossico. Motivo per cui non sanno neanche loro che cosa succederà. Non sanno se il nervo si sanerà o meno. Sono devastata come mamma, non auguro a nessuno al mondo quello che ci è successo”.

Ora il piccolo Michele si muove a fatica con un tutore e continua a essere in cura all’ospedale, dove segue la fisioterapia tutti i giorni.

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