Parolisi potrà uscire dal carcere a settembre

Salvatore Parolisi potrà uscire dal carcere a settembre: seguirà corsi di Giurisprudenza. "Studio legge per dimostrare la mia innocenza".

Dal 2000 a oggi sono stati molti gli omicidi avvenuti nel nostro paese discussi a lungo dall’opinione pubblica. Uno di quelli che più ha sconvolto di più è senza dubbio l’assassino di Melania Rea, ex moglie di Salvatore Parolisi, colpevole dell’insano gesto secondo la Giustizia italiana.

Era il 2011 e il militare voleva “rifarsi una vita” ma non voleva che sua moglie raccontasse dei suoi presunti flirt con un’allieva dell’Esercito Italiano, all’epoca 26enne, a cui Parolisi avrebbe dovuto dare solo delle lezioni in Accademia.

In realtà l’uomo avrebbe avuto più di un appuntamento privato con la ragazza. E sua moglie sarebbe venuta a saperlo. Per tale motivo, Parolisi si recò in un bosco della provincia di Teramo per una gita insieme alla donna e la uccise con 35 coltellate.

Loro figlia, con la madre morta e il padre condannato a 30 anni in carcere, è stata poi affidata ai nonni materni, residenti a Somma Vesuviana (Napoli).

Parolisi è in carcere dal 2011, nel 2016 è stato condannato in via definitiva a 30 anni. La novità del 2020 è che, per uno scopo ben preciso, l’ex caporalmaggiore potrà uscire dal carcere a partire da settembre.

Parolisi, infatti, ha deciso di laurearsi in Giurisprudenza. Per tale motivo avrebbe potuto prendersi qualche ora lontano dal carcere già da marzo. Poi l’emergenza COVID ha bloccato tutto.

Ora è arrivato l’ok da parte dei giudici: a partire da settembre Parolisi potrà uscire, per poche ore settimanali, e seguire le lezioni (e sostenere gli esami) in presenza di Giurisprudenza. A dare la notizia in anteprima è stato il giornalista Giampietro Fiore sul suo profilo Facebook.

È bene precisare che Parolisi si è sempre professato innocente, nonostante la legge italiana lo abbia condannato in via definitiva. Ha dichiarato che studierà giurisprudenza proprio per poter portare avanti con gli adeguati strumenti la sua battaglia di legalità. Perché, a suo avviso, il colpevole dell’omicidio di Melania Rea non è lui.
I parenti della vittima si sono detti indignati per questa novità: “Parolisi avrà la possibilità di rifarsi una vita. Melania no, e neppure sua figlia, che vivrà per sempre senza la madre e senza il padre”.

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