L’Ospedale Albert Einstein di San Paolo (Brasile), dove Pelè si trova ricoverato dal 30 novembre 2022, ha voluto chiarire quale sia la situazione del paziente dopo le indiscrezioni che erano state diffuse dal quotidiano A Folha. Secondo il giornale, l’ex calciatore era stato trasferito nel reparto cure palliative perché ormai non reagirebbe più alla chemioterapia a cui si sta sottoponendo dopo l’intervento subito per un tumore all’intestino a settembre.

Quelle voci avevano subito messo in allarme il mondo del calcio e non solo, ben sapendo quali siano le situazioni in cui si decide di optare per le cure palliative per un malato. Queste, infatti, sono trattamenti specifici adottati per migliorare la vita di una persona quando si trova in fase terminale.

La situazione generale, invece, non sarebbe così allarmante, almeno per ora. “Pelè è stabile e sta reagendo bene alle cure sopraggiunte per l’infezione respiratoria“, che gli è stata riscontrata subito dopo il ricovero.

La versione della struttura ospedaliera sarebbe quindi più vicina a quanto riferito nei giorni scorsi dalla figlia del campione, che si era mostrata apparentemente tranquilla. Non solo, secondo la donna la presenza del papà in ospedale era dovuta a una serie di controlli previsti nella sua situazione.

A chiarire ulteriormente le sue condizioni ci ha poi pensato anche il diretto interessato, che sembra mostrare anche in questo momento la grinta e la determinazione che metteva in campo. “Cari amici, voglio tranquillizzare tutti, pensate in positivo. Sono forte, con tanta speranza e continuo il trattamento di sempre. Voglio ringraziare tutti gli infermieri e l’equipe medica per lo zelo con cui mi seguono. Ho molta fede in Dio, e ogni messaggio di amore che ricevo da voi, e che provengono da tutto il mondo, mi mantengono pieno di energia. E mi fanno assistere alle partite del Brasile ai Mondiali”.

Non sono tardate ad arrivare le risposte da parte di alcuni fuoriclasse verdeoro più noti, che hanno voluto fargli sentire il proprio sostegno anche in questa circostanza. Tra questi, c’è stato Kakà, che gli ha scritto. “Continuiamo a pregare, Rei”.

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