Lui non è il padre naturale dei suoi figli ma deve comunque provvedere al loro mantenimento. A metterlo nero su bianco è una sentenza della Corte di Appello di Bologna di cui dà notizia la Gazzetta di Modena. La storia è abbastanza complessa: all’origine della vicenda, infatti, che riguarda un paese della provincia emiliana, così come ricostruito dall’agenzia di stampa Ansa.it, c’è il sospetto – quello che i figli non fossero effettivamente i suoi – che ha tormentato a lungo un modenese che aveva sposato una donna straniera. L’uomo aveva sempre temuto il tradimento della moglie e la prova del nove, per capire effettivamente se quelli fossero davvero i suoi figli naturali, sarebbe stato il test di DNA che, adesso, inchioda la madre alla propria responsabilità. Il marito, infatti, non è il padre dei suoi due gemelli.

La coppia si è separata ma il marito, secondo la Corte di Appello di Bologna, ha comunque il dovere di mantenerli visto che prevale come interesse superiore la tutela dei minori. Nel 2013, tra l’altro, il giudice di Modena aveva dato torto all’uomo che voleva disconoscere la paternità. Lui, però, sicuro di essere stato tradito dalla donna e certo che quei figli fossero stati concepiti da sua moglie con un altro uomo, ha fatto ricorso alla Corte di Appello che ha disposto una consulenza tecnica. Grazie al test del DNA ogni dubbio è stato spazzato via. Ad aprile 2016 la prova regina: escluso il rapporto di filiazione.

Eppure per i giudici questo non basta. La Corte di Appello di Bologna, infatti, ha respinto il ricorso dell’uomo spiegando che il provvedimento chiesto priverebbe i minori di una delle due persone tenute al loro mantenimento. Insomma non potrà sottrarsi ai suoi doveri nonostante il test del DNA abbia decretato che non è lui il padre di quei due gemellini.

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