In Italia è notevolmente aumentato il numero dei fumatori: l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha stilato un rapporto, come riporta la stampa, che rivela come nel nostro Paese ci siano circa 800mila fumatori in più rispetto al 2019. Il consumo di tabacco è di fatto triplicato.

É il primo incremento significativo dal 2006 e riguarda entrambi i sessi“, ha detto Roberta Pacifici, responsabile del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS, riguardo al rapporto dell’ISS, stilato in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, che cade il 30 maggio, promossa dall’OMS (Organizzazione Mondiale di Sanità).

Parlando di dati, in particolare il rapporto rivela che quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore: una percentuale così alta non era stata più registrata dal 2006. I fumatori erano il 22% nel 2019, ultimo anno di rilevazione pre-pandemica, e adesso sono più del 24%.

In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: si assiste a un 3,3% nel 2022 rispetto al 1,1% del 2019, ma più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose delle sigarette tradizionali, come rivelato nel rapporto. Nel rapporto si nota anche che la prevalenza di fumatori di sesso maschile è nella fascia d’età 25-44 anni, mentre nelle donne è nella fascia d’età 45-64 anni. Si registrano, inoltre, percentuali di fumatori più alte al Sud.

L’aumento dei fumatori rilevato dal report è un segnale che desta preoccupazione“, ha detto alla stampa Silvio Brusaferro, presidente dell’ISS, “e rispetto al quale è importante attivare azioni di prevenzione a partire dai più giovani per garantire una vita più lunga, con meno disabilità e qualitativamente migliore per noi e per chi ci vive accanto“.

Oltre all’impatto nocivo del fumo sulla salute, l’OMS ha calcato la mano sull’impatto del fumo sul pianeta come tema principale della Giornata mondiale senza tabacco di quest’anno: la campagna evidenzia che il fumo è uno dei maggiori fattori inquinanti, che causa deforestazione, inquinamento dell’aria, spreco di risorse idriche e spiagge contaminate.

Ma cosa ha spinto l’incremento del numero dei fumatori in Italia?

Secondo Roberta Pacifici l’aumento è da imputare alla pandemia: “Il dato di quest’anno ci conferma come la pandemia abbia significativamente influenzato le abitudini al consumo dei prodotti del tabacco…. I nuovi prodotti del tabacco e le e.cig si sono aggiunti al consumo… e i loro utilizzatori infatti sono quasi esclusivamente consumatori duali”, e aggiunge che “la falsa percezione di consumare prodotti meno o addirittura non nocivi per la salute e il sentirsi autorizzati ad utilizzarli in ogni luogo, in deroga alla legge Sirchia, stanno certamente incidendo sull’aumento del loro consumo“.

 

 

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