L’efficienza è spesso considerata una virtù, nella realtà frenetica in cui siamo immersi ogni giorno. Tuttavia, c’è un fenomeno noto come precrastinazione che mette in discussione questa convinzione. A differenza della procrastinazione, che implica ritardare compiti importanti, la precrastinazione è la tendenza a completare rapidamente i compiti, anche a discapito della qualità e della priorità. Sebbene possa sembrare una strategia efficace per gestire il tempo, la precrastinazione può avere conseguenze negative.

La precrastinazione è stata descritta per la prima volta in uno studio del 2014 condotto da David Rosenbaum, un professore di psicologia presso la Penn State University. Nel suo esperimento, i partecipanti dovevano scegliere tra due secchi d’acqua e trasportarli per una certa distanza. Sorprendentemente, molti preferirono raccogliere il secchio più vicino, anche se questo significava trasportarlo più a lungo. Questa scelta apparentemente illogica dimostrava il desiderio di completare rapidamente un compito, anche a costo di un maggiore sforzo complessivo.

“I nostri risultati suggeriscono che il desiderio di alleviare lo stress di mantenere quelle informazioni nella memoria di lavoro può indurci a sforzarci fisicamente o a correre rischi extra”, ha affermato Rosenbaum. “Il loro desiderio di alleggerire il loro carico mentale era così forte che erano disposti a fare un bel po’ di sforzo fisico extra per farlo”.

Le conseguenze negative della precrastinazione

La precrastinazione porta con sé evidenti conseguenze negative che non andrebbero sottovalutate. In primo luogo, concentrarsi su compiti meno importanti o completare rapidamente quelli importanti può compromettere la qualità del lavoro. La fretta può portare a errori, mancanza di approfondimento e soluzioni superficiali.

Inoltre, la necessità di completare immediatamente ogni compito può generare uno stress costante. L’ansia di fare tutto subito può diventare travolgente e controproducente per la salute mentale. La pressione costante per fare tutto subito può portare a burnout e ridurre la capacità di pensare in modo critico e creativo.

Un modo efficace per contrastare questa tendenza malsana è rimandare i compiti che non hanno una priorità elevata. “Un sano equilibrio tra precrastinazione e procrastinazione può comportare la pianificazione efficace e la definizione delle priorità dei compiti senza sentirsi troppo pressati a completarli immediatamente”, ha consigliato Christopher Gehrig, professore di psicologia alla Helmut Schmidt University in Germania.

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