La famosa catena di supermercati inglese Asda, come riporta Bust, ha abbandonato la dicitura “igiene femminile” e ora sta contrassegnando i suoi corridoi con la frase “prodotti per il ciclo“: per quanto possa apparire un piccolo cambiamento, si tratta di un grande passo avanti per tutte le donne, le persone non binary e le persone trans. Vediamo perché.

Il cambiamento ideologico parte dal linguaggio: sostituire la frase “prodotti per l’igiene femminile” in “prodotti per il ciclo” aiuta a eradicare diversi stigma.

Perché un cambiamento del genere è una vittoria per le donne? Per esempio, è decisamente arrivato il momento che le mestruazioni vengano chiamate con il loro nome, invece di rimanere un tabù. Inserire la parola “ciclo” in un cartello del supermercato può sembrare una banalità, ma non lo è affatto. Inoltre, la rimozione della parola “igiene” finalmente segna la fine dello stigma secondo cui le mestruazioni siano qualcosa di sporco e antigienico, cosa smentita dalla scienza stessa.

La disinformazione a riguardo è moltissima. Come riporta Bust, l’igiene femminile è un’industria globale da 21,6 miliardi di dollari. Le industrie cosmetiche e farmaceutiche hanno sfruttato il messaggio sbagliato secondo cui le vagine sono sporche vendendo prodotti come salviette profumate che rafforzano l’idea che le donne siano intrinsecamente sporche, soprattutto quando hanno il ciclo, e di conseguenza necessitano di una pulizia speciale.

Da sempre il ciclo ha portato tabù religiosi e culturali, quando si tratta di un fenomeno naturale normale e che non ha decisamente nulla di antigenico.

Anche la rimozione della parola “femminile” è molto importante, una vittoria per le persone trans e non binary. Questo perché non tutte le persone che hanno le mestruazioni si identificano come donne, sia che siano persone non binary o trans. Così come non tutti gli uomini non hanno il ciclo. Si tratta di un passo importante verso l’inclusività.

Cambiare una frase su un cartello in un supermercato può sembrare una cosa da poco, ma se tutti i supermercati e le farmacie modificassero il loro linguaggio aiuterebbero tantissimo a cambiare il modo in cui la società vede una cosa normale qual è il ciclo mestruale.

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