La crisi climatica di cui si sta molto parlando in questo periodo ha portato alla luce un problema mai scandagliato a fondo: quanto inquinano i ricchi per i loro capricci? A dare una risposta è stato Jet dei Ricchi su Instagram.

L’account Instagram Jet dei Ricchi intende svelare quanto inquinano i ricchi italiani con i loro jet privati, paragonandoli ai consumi medi prodotti da una persona qualunque.

Nel mirino del gruppo di trentenni che gestisce questa seguitissima pagina Instagram sono finiti vip come Gianluca Vacchi, i Ferragnez, Elettra Lamborghini e Sfera Ebbasta, e i dati da loro riportati farebbero rizzare i capelli in testa a chiunque.

“Siamo attivisti che lavorano o hanno lavorato nel campo dell’impatto ambientale”, ha spiegato uno dei gestori dell’account, nato lo scorso giugno, a La Repubblica. “Non lo facciamo per soldi o fama e vogliamo mantenere l’anonimato. Il nostro unico obiettivo è alimentare un dialogo pubblico sull’impatto che i voli di lusso hanno sull’ambiente affinché si arrivi anche in Italia a parlare di una loro futura abolizione così come già sta accadendo in Francia”.

L’idea di un progetto del genere, infatti, è nata proprio in Francia, con L’Avion de Bernard. Quest’ultimo denuncia i livelli di inquinamento prodotto dall’aereo di Bernard Arnault, il terzo uomo più ricco del mondo e proprietario di Lvmh, una multinazionale che vende oggetti di lusso.

L’intento della pagina Instagram italiana, però, non è quello di concentrarsi su una sola persona, ma di svolgere ricerche dettagliate su un gruppo composto dalle 40 o 50 persone più influenti in Italia.

Una delle ultime persone entrare in queste cerchia ristretta di super ricchi è Gianluca Vacchi. “Gianluca Vacchi per 57 minuti di volo privato, da Bologna a Taranto andata e ritorno, ha emesso un livello di CO2 pari a quella prodotta da due persone nell’arco di un anno solo per andare a inaugurare un ristorante della sua catena di Kebab”, ha rivelato il gestore di Jet dei Ricchi.

Un inquinamento sbalorditivo che ha spinto molti a chiedersi a cosa servano i loro sforzi per combattere la crisi climatica, tra cui la raccolta differenziata dei rifiuti e l’utilizzo di auto scarsamente inquinanti. “Noi ripetiamo sempre che non per questo possiamo venir meno alle nostre responsabilità. Quello che possiamo fare invece è agire sulle abitudini di quell’1% di super ricchi che sono responsabili del 17% delle emissioni totali del comparto aviazione”.

Ma come lavorano i gestori di Jet per Ricchi? In realtà i dati che vengono comunicati sull’inquinamento dei jet sono accessibili a tutti perché pubblici. Naturalmente, però prima bisogna scovare la targa del jet. I gestori di Jet per Ricchi hanno dichiarato di ricevere queste informazioni dagli articoli di giornale o dalle foto postate sui social dagli stessi vip. Attraverso dei software open source come Flightradar o Adsbexchange si può risalire poi al tragitto e alla effettiva durata del volo. A questo punto viene calcolata la quantità di CO2 emessa dal velivolo.

A far trasalire è il fatto che il 40% dei jet voli senza nessuno a bordo. “Ricordiamoci che si tratta di oggetti che quando si muovono emettono ogni 50 minuti l’equivalente di quello che una persona media europea emette in un anno”, hanno denunciato i gestori. “Questa roba è un’aberrazione in una società che sostiene di essere nel cammino della sostenibilità”.

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