Negli ultimi tempi siamo solite imbatterci in insulti abbastanza coloriti sotto alle foto postate dagli influencer più famosi sui diversi social network (soprattutto su Instragram) perché accusati da chi li segue di “essersi venduti” ai soliti brand per due “marchette“. La motivazione più comune è il fatto che, secondo il popolo del web, pare che questi personaggi promuovano prodotti di qualsiasi tipo che gli vengono inviati “facendo finta” di averli provati solo per accaparrarsi qualche soldo: “Volevo consigliarvi il prodotto x perché l’ho trovato davvero ottimo“. In realtà credergli è abbastanza difficile, considerando che un prodotto viene pubblicizzato da più influencer nello stesso arco di tempo (anche se alcuni di loro esprimono il loro parere nella maniera più sincera possibile).

Negli Stati Uniti, però, questo fenomeno è giunto al termine (o non proprio). Da un po’ di tempo a questa parte, infatti, gli influencer americani non hanno più scampo perché sono obbligati a riferire apertamente quando stanno sponsorizzando un prodotto.

In Italia i giornalisti sono già tenuti a specificare quando un contenuto è pubblicitario anziché editoriale, ma nel caso degli influencer la questione è molto diversa, e lo avrete notato un po’ tutte.

31

Raramente (o per niente) queste figure evidenziano il fatto che dietro alle loro pubblicità si nasconda una sponsorizzazione con tanto di compenso. Diciamo pure che nel nostro Paese manca una vera e propria “deontologia” che li metta al loro posto, ma non si esclude affatto che la regola imposta negli Stati Uniti possa approdare anche qui.

Insomma, Instagram è stato definito un vero e proprio strumento di pubblicità occulta e, in effetti, più che un social network volto alla condivisione tra follower, è diventato una sorta di “strumento di lavoro”, diciamola così. Chi è bravo apre un profilo pubblico, utilizza intelligentemente gli hashtag giusti, accumula un numero rilevante di follower e nel giro di qualche anno si può ritrovare a guadagnare comodamente da casa, e anche parecchio.

A mettere i cosiddetti puntini sulle i è stata l’autorità a tutela dei consumatori, con una dichiarazione sul sito ufficiale di cui noi vi abbiamo tradotto le parti più importanti:

Dopo aver esaminato i numerosi messaggi Instagram di celebrità, atleti e altri influencer, lo staff del Federal Trade Commission ha inviato di recente più di 90 lettere che ricordano agli influencer e ai venditori che i primi dovrebbero chiaramente e vistosamente divulgare i loro rapporti con i brand quando promuovono o approvano dei prodotti sui social media.

Le lettere sono state sviluppate in seguito alle petizioni presentate da Public Citizen e da organizzazioni affiliate riguardanti la pubblicità degli influencer su Instagram e dai post Instagram riesaminati dal personale della FTC. Tramite queste lettere, è la prima volta che il team FTC si mette in contatto direttamente con gli influencer al fine di educare il loro comportamento sui social media.

Le guide sull’endorsement approvate dalla FTC prevedono che nel caso in cui esista un “collegamento materiale” tra un testimonial e un inserzionista (ovvero una connessione che potrebbe influenzare il peso o la credibilità che i consumatori danno all’accordo tra le due parti) quest’ultimo debba essere chiaramente e vistosamente divulgato, a meno che non sia già chiaro dalla maniera in cui ci si espone. Una connessione materiale potrebbe essere un rapporto di lavoro o di famiglia, un pagamento monetario, o un prodotto ricevuto gratuitamente. È importante sottolineare che le guide sull’endorsement devono essere rispettate sia dai testimonial che dai venditori.

Oltre a fornire informazioni di base su come e quando i venditori e gli influencer dovrebbero rivelare un rapporto durante una sponsorizzazione, le lettere indirizzate a entrambe le parti affrontano un punto specifico per i post pubblicati su Instagram: generalmente, i consumatori che guardano un post molto lungo del social network sui dispositivi mobili vedono solo le prime tre righe, a meno che non clicchino su “altro”, ma sono in molti a non farlo. Le lettere della FTC hanno informato i destinatari che quando effettuano promozioni su Instagram devono rivelare qualsiasi collegamento materiale esistente su quest’ultimo pulsante.

Le lettere hanno anche considerato che quando si utilizzano più tag, hashtag o collegamenti, i lettori possono saltarli, soprattutto quando appaiono alla fine di un lungo post – il che significa che è improbabile che siano ben visibili.

Alcune delle lettere indirizzate hanno rivelato inoltre la presenza di particolari che non sono sufficientemente chiari, sottolineando che molti consumatori non assocerebbero mai a un post sponsorizzato termini e piccole frasi come “#sp”, “#partner” o “Grazie [nome del brand].

17

In conclusione, dunque, pare proprio che gli influencer dovranno esporsi chiaramente dichiarando di essere stati pagati o di aver intrapreso delle collaborazioni con le aziende, non limitandosi a tag o a hashtag che lo lascino intendere. In Italia l’obbligo non è ancora stato divulgato, ma potrebbe approdare molto presto.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!