Il numero di donne incinte e neomamme che muoiono per overdose di droga è cresciuto notevolmente con l’affermarsi della pandemia, raggiungendo un livello record nel 2020. Ad affermarlo è un nuovo studio pubblicato su JAMA. La ricerca fornisce uno sguardo su come il disturbo da uso di sostanze stia danneggiando particolarmente queste categorie, che hanno molte meno possibilità di altre di cercare o ricevere aiuto, per curare la propria dipendenza da oppioidi o altre droghe.

L’uso di droghe è incredibilmente stigmatizzato in generale“, ha affermato la dottoressa Nora Volkow, direttrice del National Institute on Drug Abuse, come si legge su NBC News. La stigmatizzazione aumenta ancora di più tra le donne incinte“.

I ricercatori della Mailman School of Public Health della Columbia University hanno esaminato i certificati di morte di 7642 persone decedute durante la gravidanza (o che avevano appena partorito) nel periodo che va dal 2017 al 2020. Di queste, 1249 sono morte per overdose di droga (solitamente metanfetamine, cocaina o fentanyl). I risultati, inoltre, hanno mostrato come, in quel lasso di tempo, il tasso di decessi per overdose nel gruppo in esame sia quasi raddoppiato.

Anche le morti per overdose delle donne in età fertile, in generale, sono aumentate, specialmente durante il 2020, come ha rilevato lo studio di Emilie Bruzelius, dottoranda in epidemiologia alla Columbia. Ma per le donne incinte o che avevano partorito nell’anno precedente è accaduto molto più rapidamente.

La dottoressa Tricia Wright, ostetrica ed esperta di medicina delle dipendenze presso l’Università della California, a San Francisco, non è rimasta sorpresa dalle ultime ricerche: “Le morti per overdose in generale sono aumentate e le donne incinte non sono immuni agli effetti della dipendenza“, ha affermato.

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