Doveva essere una mattinata spensierata, lontano dai banchi di scuola per via dello sciopero studentesco. Ma per una 15enne di Reggio Emilia si è trasformata in un incubo. La ragazza, che insieme a una sua amica e a tre suoi compagni di classe si era recata a casa di uno di loro, sarebbe infatti stata stuprata. Uno dei tre sospettati di violenza, il figlio dei proprietari della casa dove si sono svolti i fatti, è stato arrestato.

Dalla ricostruzione operata fino ad ora dagli inquirenti, emerge che quello che presto si è trasformato in un party alcolico, è diventato anche una vera e propria trappola per la giovane. L’altra ragazza è tornata a casa nel primo pomeriggio, mentre la vittima è rimasta in compagnia di quelli che poi si sarebbero trasformati nei suoi aguzzini.

Il tasso alcolemico si è alzato e così i tre, approfittando di uno stato di alterazione e semi-incoscienza della quindicenne, la avrebbero costretta ad avere un rapporto sessuale. La giovane una volta ripresasi dallo shock ha chiamato sua sorella per raccontarle l’accaduto e poi è andata a denunciare la violenza subita.

Il 15enne arrestato, che ora si trova ai domiciliari, come spiega il suo legale sostiene “che il rapporto sia stato consenziente”. La pm Alessandra Serra della Procura dei minori, al contrario, è del parere che la violenza sessuale sia stata aggravatadalle condizioni di inferiorità psichica e fisica“, perché la giovane aveva assunto sostanze alcolichein tali quantità da compromettere la capacità di esprimere un valido consenso“, come spiega la stessa Serra nella richiesta di misura cautelare.

Gli esami tossicologici, che pure sono stati svolti circa otto ore dopo i fatti, hanno rivelato “una percentuale di etanolo presente nel plasma pari a 96 mg/dl, un considerevole stato di ebbrezza alcolica”. Oltre al ragazzo arrestato, anche uno degli altri indagati ha ammesso, in una dichiarazione spontanea, di aver avuto un rapporto sessuale con la ragazza. Il terzo, invece, non è ancora stato ascoltato dagli inquirenti. Al vaglio ora ci sono alcune chat da analizzare nei cellulari degli indagati.

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