Quello delle madri bambine o adolescenti potrebbe sembrarci un fenomeno antico o residuale, abituati come siamo agli allarmi sull’aumento dell’età puerperale e sul calo della fertilità delle donne che “fanno figli sempre più tardi”. Eppure, basta allargare lo sguardo al di fuori della nostra realtà, che troppo spesso consideriamo l’unica, per vedere quando sia invece un fenomeno dalla portata enorme e di drammatica attualità.

Secondo lo studio “Motherhood in Childhood: the untold story” a cura dell’UNFPA, l’agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva, nei Paesi in via di sviluppo addirittura un terzo delle madri è bambina o adolescente e partorisce prima dei 19 anni: tra queste, la metà lo fa prima dei 17.

Non solo: mentre la fertilità globale continua a diminuire, il rapporto mostra che le donne che hanno iniziato a partorire nell’adolescenza hanno avuto quasi 5 nascite prima di raggiungere i 40 anni. Dopo aver avuto il loro primo figlio, infatti, un’ulteriore gravidanza nell’adolescenza è comune per le madri bambine. Tra le ragazze che hanno partorito all’età di 14 anni o meno, quasi tre quarti hanno anche una seconda gravidanza a termine nell’adolescenza e il 40 per cento di quelle con due nascite partorisce una terza volta prima di uscire dall’adolescenza.

Le complicazioni del parto sono una delle principali cause di morte per le adolescenti, che rischiano anche gravi violazioni dei loro diritti umani.

Secondo l’OMS, infatti, il rischio di mortalità materna è più alto per le ragazze adolescenti sotto i 15 anni e le complicanze in gravidanza e parto sono più alte tra le ragazze di età compresa tra 10 e 19 anni. Le donne nei Paesi meno sviluppati, che hanno in media molte più gravidanze rispetto alle donne nei Paesi sviluppati, rischiano di morire a causa della gravidanza in misura enormemente maggiore: il rischio, infatti, è 1 su 5400 nei paesi ad alto reddito, contro 1 su 45 nei paesi a basso reddito.

Bambine e ragazze madri, però, non rischiano solo la vita o lesioni permanenti, ma anche conseguenze drammatiche a livello di salute mentale e sociale che vanno da matrimoni forzati e precoci a livelli più elevati di violenza tra partner, abusi sessuali e un’elevata incidenza di malattie mentali.

Uno dei fattori chiave che alimenta il fenomeno delle madri bambine e adolescenti, spiega il report, sono le disuguaglianze di genere che

tengono le ragazze fuori dalla scuola, spingono i matrimoni precoci, limitano le capacità delle ragazze di praticare sesso sicuro e consensuale e limitano le aspirazioni di vita delle ragazze a ruoli strettamente definiti.

La situazione sta ulteriormente peggiorando a causa di quelli che il report definisce “ megatrend”, che stanno aumentando le disuguaglianze e ampliando i divari:

Ad esempio, le ragazze hanno un accesso più limitato alla tecnologia rispetto ai ragazzi, e l’accesso dei giovani alla tecnologia varia notevolmente da paese a paese. Allo stesso modo, la gravidanza tra le adolescenti sembra essere maggiore nei paesi con disuguaglianze di reddito relativamente elevate. Infine, la precarietà economica e climatica è concentrata in modo sproporzionato tra donne e bambini, e le donne e le ragazze sono spesso le prime a subire le conseguenze della crisi e le interruzioni dei mezzi di sussistenza. In effetti, la gravidanza tra le adolescenti e il matrimonio precoce sono strettamente legati alla povertà.

A questo si aggiungono gli effetti del cambiamento climatico, che non solo si abbattono su alcuni Paesi più che su altri – quali siano questi paesi è quasi superfluo dirlo – ma che colpiscono più profondamente le comunità più vulnerabili. Il global warming sta sconvolgendo i mezzi di sussistenza delle famiglie, rendendo più difficile per le ragazze l’accesso alla scuola, lasciandole così più vulnerabili al matrimonio precoce e alle gravidanze.

Non solo: conflitti e sfollamenti (causati dal cambiamento climatico e non) possono non solo rendere difficile per le ragazze l’accesso ai servizi sanitari (e alle scuole), ma possono aumentare i rischi di subire rapporti sessuali e violazioni riproduttive e, in generale, di peggiorare la loro salute, aumentando i tassi di mortalità e morbilità materna, le infezioni sessualmente trasmissibili, le gravidanze indesiderate derivanti da stupri e matrimoni forzati e infantili.

Qualche timido cambiamento c’è stato, conclude il report. La situazione, però, non sta migliorando abbastanza rapidamente:

In tutto il mondo ci sono segnali incoraggianti del calo dei livelli di maternità nell’infanzia (17 anni e meno) e nell’adolescenza (19 anni e meno). Tuttavia, per molti versi, il ritmo del declino è stato allarmantemente lento – spesso in calo solo di pochi punti percentuali ogni decennio – e non ha tenuto il passo con il calo della fertilità totale.

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