L’attore Alessandro Gassmann risponde con un commento su Twitter alle recenti dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa, ospite a Belve, in onda su Rai 2.

Francesca Fagnani, durante l’intervista con La Russa, gli ha chiesto come si sentirebbe se suo figlio andasse a dirgli che è omosessuale. Il presidente del Senato ha risposto dicendo che “accetterebbe” la notizia “con dispiacere”, perché in quanto persona eterosessuale vorrebbe che anche i suoi figli fossero simili a lui.

La Russa ha anche fatto un paragone calcistico, dicendo che si dispiacerebbe per la cosa come se suo figlio gli dicesse “di essere milanista”, dato che il presidente del Senato è interista.

Le parole di La Russa hanno immediatamente fatto scattare molte critiche, e anche l’attore Alessandro Gassman, 57 anni, ha detto la sua. Senza nominare esplicitamente il presidente del Senato, ha commentato le sue parole con un tweet: “Se avessi avuto un padre stron*o, sarebbe stato un dispiacere”, ha scritto, corredando la frase con l’emoji di un arcobaleno, a sostegno della comunità LGBTQ+.

Le parole di La Russa sono state criticate sia dagli utenti social che dalle associazioni per i diritti LGBTQ+, che le hanno definite offensive e discriminatorie.

La seconda carica dello Stato quando ragiona e comunica dovrebbe considerare che nessuno di noi è artefice del proprio orientamento e della identità sessuale: ognuno è quello che è, maschi, femmine, etero, gay”, spiega a Repubblica Fiorenzo Gimelli, presidente dell’Agedo, associazione che riunisce i genitori di persone omosessuali.

Il paragone di La Russa con la tifoseria calcistica, infatti, presuppone che una persona possa scegliere: in effetti, tifare per una determinata squadra di calcio è una scelta, ma “essere lesbica, gay, bisessuale o trans non lo è. Un paragone ridicolo”, hanno dichiarato alla stampa le associazioni LGBTQ+.

In queste ore Ignazio La Russa ha provato a difendersi, dicendo alla stampa che le persone non hanno “capito il contesto” in cui ha detto quella frase, insistendo che “ho risposto che avere un figlio gay sarebbe un piccolo dispiacere, ma non un problema”.

Poi il presidente del Senato ha anche detto di aver provato in prima persona quel dispiacere, tornando al paragone calcistico: “Mi è capitato sul serio… uno dei miei figli andava allo stadio a vedere il Milan, e per me è stato un piccolo dispiacere, nulla di più”.

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