"Stanno girando foto di me nuda fake": Rose Villain vittima di deepfake

“Stanno girando foto di me nuda che ovviamente sono dei fake. Ma comunque la cosa mi mette un grande disagio e mi fa sentire violata”. Rose Villain spiega nelle sue storie Instagram di essere vittime di deepfake, un fenomeno odioso e purtroppo sempre più diffuso che, grazie a programmi di modifica dell’immagine, permette di prendere le foto pubblicate dalle persone sui propri social sostituendo i loro corpi con immagini di nudo.

Recentemente era stata l’influencer – minorenne – Jenni Serpi a denunciare di essere stata vittima di un episodio di deepfake, e adesso è la volta della cantante di Click boom!, che nelle storie ha proseguito dicendo

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L'influencer Jenni Serpi vittima di deepfake: "In rete mie foto nuda, quella non sono io"

L'influencer ha denunciato sui social di essere stata vittima di deepfake: qualcuno ha preso una sua foto in bikini modificandola come se fosse nuda.

Ho già sporto denuncia ma vorrei ricordare che è illegale ed è punibile chi crea, chi diffonde e chi condivide materiale di questo tipo. È una violenza a tutti gli effetti e il problema è che queste cose succedono anche a persone molto fragili che magari non sanno proteggersi, tutelarsi e difendersi come invece possono e devono fare.

Dalla loro comparsa, alla fine del 2017, quando il termine era strettamente collegato al mondo del porno, i deepfake si sono nel tempo diffusi, interessando video di vario genere, compresi quelli di natura politica che contribuiscono ad alimentare le fake news. Va comunque detto che, ancora oggi, i deepfake porn costituiscono comunque il 98% di tutti i video manipolati presenti in rete, secondo un rapporto condotto dallo State of Deepfakes, e che, in questo caso, il 99% delle vittime è donna.

Secondo un report del gruppo informatico Home Security Heroes la produzione di deepfake porn tra il 2022 e il 2023 è aumentata del 464%. Un dato interessante, in negativo, è il numero di utenti di deepfake porn che dichiara di non sentirsi in colpa per la fruizione di quei video, ben il 74%, che fornisce queste motivazioni: so che non è la persona vera (36%); se ne faccio uso personale non procuro male a nessuno (30%); è solo una fantasia sessuale realistica (29%); il deepfake porn è simile a quello normale (28%).