L'astronauta italiana si prepara a tornare in orbita il 23 aprile 2022 e trascorrerà sei mesi sull'Iss, la stazione spaziale internazionale. A occuparsi dei piccoli di casa ci sarà il padre, ma quante volte è stato chiesto a un uomo in carriera, impegnato in una missione importante, come farà con i bambini quando sarà costretto per lavoro ad assentarsi da casa?
Samantha Cristoforetti, a sette anni dalla sua ultima missione, va di nuovo nello spazio. L’astronauta italiana si prepara a tornare in orbita il 23 aprile 2022, dove trascorrerà sei mesi sull’Iss, la stazione spaziale internazionale, per la missione Minerva dell’Esa (European Space Agency).
In questo periodo, Samantha Cristoforetti starà lontana dai suoi affetti, suo marito, Lionel Ferra e i loro due bambini. L’astronauta però non è preoccupata e si reputa fortunata per avere un partner “che ha sempre dimostrato di cavarsela molto bene in famiglia e di essere il punto di riferimento per i due bambini”.
Come spiega al Messaggero: “Noi astronauti dobbiamo molto a chi ci aiuta mentre siamo in missione o in addestramento”. C’è però chi sul web ha dovuto criticare le dichiarazioni di Cristoforetti e sollevare obiezioni sulla sua scelta, di madre, di donna e di astronauta.
A pensarci bene, quante volte viene chiesto a un uomo in carriera come farà con i bambini quando sarà costretto per lavoro ad assentarsi da casa? Per le donne è tutta un’altra storia e, sebbene nei commenti sui vari social network qualche utente abbia evidenziato questa diversità di trattamento sessista, che sa di patriarcato, con frasi come:
“Non vedo la minima differenza con quei casi nei quali è il padre ad assentarsi per lunghissimi periodi perché, per esempio, trasfertista o lavoratore distaccato all’estero. In quel caso si, tutto bene perché rimanga magari per mesi solo con la mamma senza vedere il papà ma il caso contrario no?!”.
“Mi domando come mai sti dubbi amletici emergano solo quando c’è una donna e mai quando c’è un uomo…. la risposta è sempre la stessa patriarcato”.
“Non vedo l’ora di leggere l’intervista al suo collega astronauta maschio a cui chiedono la stessa cosa”.
Ma molti, troppi commenti invece sottolineano come Samantha Cristoforetti dovrebbe stare a casa e accudire i suoi figli. Nell’intervista del 7 agosto 2021, riproposta dal Corriere della Sera, l’astronauta spiegava il tipo di rapporto che ha con i sue due bambini, Kelsi Amel e Dorian Lev, come ha spiegato loro il suo lavoro e la sua assenza per sei mesi:
“Mia figlia, che ha quasi cinque anni, è cresciuta sapendo da sempre che la mamma fa l’astronauta e un giorno tornerà nello spazio. Non so quando ha maturato una effettiva consapevolezza di questo, ma adesso credo che piano piano capisca. Chiaro: non è un fulmine a ciel sereno, deve far parte della normalità familiare. Se uno dei due genitori fa un lavoro che lo porterà a non esserci per un periodo lungo è fondamentale che sia l’altro genitore ad avere il rapporto quotidiano e più forte con i figli. E nel nostro caso è il papà. Non ho mai cercato di avere un rapporto con mia figlia per cui sarei stata indispensabile, sarebbe stato del tutto irresponsabile da parte mia”.
E a essere criticate sono state proprio quelle parole “ho cercato di creare un rapporto dove non sarei stata indispensabile“, che stanno a significare semplicemente la ricerca dell’autonomia di un figlio, ma che per molti sono solo “egoismo”. Come per chi scrive:
“E allora, in questo caso, fare dei figli è un atto di puro egoismo. I bambini hanno bisogno non solo di ascolto e dialogo con i genitori ma anche della loro presenza fisica e dei loro abbracci”.
“Forse sarebbe stato più responsabile non avere figli. Non è un obbligo! Il rapporto madre figli è più forte di ogni altro legame. Comportarsi in un certo modo per allentarlo…è una privazione. Se ne renderà conto quando non potrà recuperare. Si capiva subito che lei era votata alla sua passione! Poteva essere coerente”.
“Il fatto di essere in gamba come professionista non la rende in gamba anche come persona, a me fa pena, quando non sarà più una star le rimarrà quello che non ha dato”.
“Ritengo che certe professioni che portano via tanto tempo siano incompatibili con il mettere su famiglia, sia per uomini che per donne”.
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