"A chi mi dice che dovrei fare solo la pensionata": le parole potenti di Sandra Milo in costume a 90 anni

L’attrice risponde alle critiche online ricevute dopo aver pubblicato le immagini dello shooting fotografico per Flewid: "La vecchiaia, se vissuta bene, è una gran bella stagione della vita".

Sandra Milo, recentemente, ha posato in costume per lo speciale del magazine Flewid dedicato al Pride Month e, nella giornata di venerdì 9 giugno 2023, ha condiviso su Instagram alcune immagini dello shooting fotografico realizzato per la rivista. Nella didascalia del post, l’attrice 90enne ha lanciato un messaggio legato all’importanza di accettare l’amore in ogni sua forma e imparare ad accogliere le diversità, attirando qualche polemica sul web. La star televisiva, dopo aver ricevuto qualche commento di troppo, ha voluto rispondere alle critiche online con un lungo post pubblicato sui social.

Faccio presente che è stato frainteso il messaggio di body positivity che volevamo veicolare nel progetto”, ha spiegato Sandra Milo in riferimento alle accuse ricevute online. L’attrice, infatti, come riportato da Fanpage, è finita nel mirino degli hater che l’hanno definita “una 90enne tutta rifatta, piena di filtri, che dovrebbe solo fare l’anziana”.

Nella didascalia del video postato su Instagram che riprende alcuni dei momenti trascorsi sul set fotografico di Matteo Basilé, la modella ha replicato agli insulti social condividendo il suo punto di vista in merito alla vecchiaia e l’accettazione del proprio corpo: “Non si fa gli anziani, ma si è semplicemente vecchi e la vecchiaia, se vissuta bene, è una gran bella stagione della vita”.

Mi preme dire che non solo la terza età non è una condizione da subire passivamente o da nascondere come fosse una vergogna né l’anticamera della morte, ma solo una fase della vita che ognuno di noi attraversa con spirito più o meno vivace.

Nel resto del suo discorso, Sandra Milo si è rivolta in prima persona a tutti coloro che, negli ultimi giorni, hanno cercato di spegnere la sua vitalità, criticandola per le sue scelte: “Io sono stata solo un mezzo, un tramite, come rappresentate della terza età” – ha ribadito con forza – “Attraverso il quale rivendicare il diritto di essere riconosciuti e accettati dalla famiglia, dalla società, dalle istituzioni, dal sistema giuridico”.

Noi siamo, noi contiamo e questo ci deve essere concesso. Il mondo non si divide in categorie, in compartimenti stagni nei quali relegare chi è diverso, nella migliore accezione del termine.

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