
In Italia si fumano in media 11,5 sigarette al giorno. Sono i dati forniti dall’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, per cui, secondo i calcoli, una pausa sigaretta impiega dagli 8 ai 10 minuti. Il tempo complessivo dedicato a fumare, in una giornata, ammonta quindi a un’ora e mezza circa, talvolta naturalmente anche di più. Per questo, Health Italia, una realtà privata nel settore della sanità integrativa, ha deciso di offrire una ricompensa ai suoi dipendenti che non fumano (che sono 90 su 135): a loro regala una settimana di ferie in più.
L’iniziativa dell’azienda ha come obiettivo quello di porre fine a un vizio dannoso per la salute di tutti. Incentivare e persone a smettere di fumare è un’urgenza: nel 2022, dopo anni di stagnazione, si è assistito a un incremento del numero di fumatori per entrambi i sessi. Livia Foglia, amministratore delegato di Health Italia, ha spiegato:
Vogliamo incoraggiare chi fuma a smettere perché il fumo, anche quello passivo, ha un impatto significativamente negativo sulla salute e sull’organismo. Per noi la sostenibilità è un’attività concreta calata nella strategia aziendale e il nostro impegno nell’ambito dei servizi per la salute, la prevenzione e il welfare ci ha portato anche internamente a implementare una serie di iniziative, nel cui ambito si colloca quest’ultima, nel pieno rispetto dei valori di uno sviluppo sostenibile.
🚬🚫 Al via l’iniziativa di #healthitalia a favore della #Salute e contro il consumo di #tabacco che premia i dipendenti non fumatori con delle ferie straordinarie.https://t.co/RwaxXjJL4m
— Health Italia (@HealthItalia) January 16, 2023
Come riporta Vanity Fair, 27 sono le malattie fumo-correlate identificate dal Center for Disease Control and Prevention (CDC) degli USA. Tra queste: broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), cardiopatie, vasculopatie, cancro del polmone e altre forme di tumore.
Sono inoltre più di 8 milioni i decessi all’anno causati dal consumo di tabacco, a cui se ne devono aggiungere 1,2 milioni dovuti all’esposizione al fumo passivo, come illustrato dalle stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
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