Per Sole e Baleno, i NO TAV Maria Soledad Rosas ed Edoardo Massari morti e dimenticati

In memoria dei coraggiosi Maria Soledad Rosas, detta Sole, e Edoardo Massari, detto Baleno, i NO TAV che si tolsero simbolicamente la vita nel 1998 e di cui non si parla più

A 25 anni dalla loro morte, la storia di Maria Soledad Rosas (detta Sole) ed Edoardo Massari (detto Baleno) due anarchici ecologisti e NO TAV, continua ad affascinare moltissime persone che vedono nella lotta che i due seppero portare avanti un grande esempio di forza, coraggio e autodeterminazione.

Maria Soledad nacque in Argentina, nel 1974, ma si trasferì presto in Italia, più precisamente a Torino. Di spirito indomito e tenace, si unì al movimento NO TAV ed entrò negli ambienti squatter del capoluogo piemontese. Fu in questa fase della sua vita che conobbe quello che sarebbe doventato il suo compagno, Edoardo, con il quale condivideva i solidi ideali e la ferma opposizione allo sfruttamento della natura da parte dell’uomo.

La differenza di età tra i due era notevole (lui aveva 35 anni e lei 23), eppure l’amore tra Sole e Baleno non avrebbe potuto essere più forte. Insieme, i due attuarono numerosi sabotaggi ai danni della nascente Tav. Si parlava di 14 attentati compiuti in Valle di Susa, in opposizione alla costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione.

Il primo di questi attentati si verificò a Bussoleno, il 23 agosto del 1996, quando due bombe furono scagliate contro una trivella della compagnia responsabile delle indagini nel terreno per la realizzazione della linea ferroviaria. L’ultimo attentato ebbe luogo a Rosta, il 10 novembre dell’anno seguente. In quella occasione venne lasciata una bombola di gas lungo la tratta Torino-Modane.

Tutti gli attentati furono attribuiti non solo a Sole e Baleno ma anche a Silvano Pelissero, un altro membro del gruppo di anarchici. I pm non ebbero alcun dubbio al momento dell’arresto nell’ex obitorio del manicomio di Collegno nel 1998: le prove contro i tre erano, a loro dire, “granitiche“.

Sebbene gli attacchi non avessero causato danni importanti e molti di essi furono messi a punto ancor prima dell’arrivo di Sole in Italia, i tre furono accusati di formazione di banda armata e associazione eversiva.

Parallelamente al processo giudiziario, al termine del quale furono ridimensionate tutte le accuse più gravi, i media diedero inizio a un processo mediatico volto a dipingere i tre come eco-terroristi. Una pressione insopportabile che condusse ben presto Baleno a un gesto estremo quanto significativo.

Nelle prime ore del mattino del 28 marzo 1998, ventitré giorni dopo il suo arresto, Edoardo si tolse la vita in cella. Sui muri del Balon apparve la scritta: “Edo è morto, con rabbia… in un Baleno”. Devastata dalla perdita del suo compagno, pochi mesi dopo (l’11 luglio del 1998) anche Sole decise fare la stessa scelta del suo grande amore, impiccandosi con un lenzuolo a Benevagienna, nel cuneese, in cui si trovava ai domiciliari.

Sul comodino accanto al suo letto fu trovato un libro di Paulo Coelho, I guerrieri della luce. Nelle immediate vicinanze, c’era un messaggio rivolto a tutti i suoi compagni: “Non sopporto più la reclusione, non conosco altra maniera di essere libera. In una lettera inviata dal carcere, poche settimane prima del suo suicidio, Sole scrisse: “Ci vogliono morti, perché siamo i loro nemici. E non sanno che farsene di noi, perché non siamo i loro schiavi”.

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