Sophie Ellis-Bextor confessa di aver perso la verginità a causa di uno stupro

Nel suo libro autobiografico, Spinning Plates, la cantante inglese racconta di essere stata vittima di violenza a soli 17 anni, per mano di un chitarrista conosciuto ad un concerto.

Nel mese di ottobre 2021, la cantante britannica Sophie Ellis-Bextor ha in programma la pubblicazione di un libro, Spinning Plates. Si tratta di un racconto autobiografico, in cui la musicista racconta un particolare della sua vita che ha tenuto nascosto per molti anni. Quando aveva 17 anni, infatti, ha subito una violenza da parte di un chitarrista molto più grande di lei.

L’episodio è avvenuto dopo un concerto al quale Sophie aveva partecipato: quando il ragazzo, allora ventinovenne, le ha proposto di seguirlo in camera sua “per mostrarle i suoi libri di storia”, lei ha accettato, senza sapere a cosa sarebbe andata incontro. In un breve estratto del libro pubblicato dal Daily Mail, possiamo leggere il racconto di quella notte: “Io e Jim (nome fittizio inventato dalla scrittrice, ndr) abbiamo iniziato a baciarci e prima che me ne rendessi conto eravamo sul suo letto e lui mi ha tolto le mutande. Sentivo una voce dentro di me dire “no, non voglio”, ma non ha fatto alcuna differenza. Lui non mi ha ascoltata, ha fatto sesso con me e dopo io mi sono sentita così piena di vergogna. È così che ho perso la verginità, e mi sono sentita stupida“.

Sophie ha però raccontato di essersi sentita confusa, perché negli Anni ’90 la percezione di “stupro” non corrispondeva alla mancanza di consenso da parte di uno dei due: lei associava la violenza con qualcosa che avesse a che fare con un’aggressione. “Nessuno mi aveva immobilizzata o mi aveva urlato di obbedire, quindi perché mi sono sentita così violata?“. Si tratta di una percezione comune tra le vittime di violenza.

La cantante ha deciso di parlarne per aiutare tutte quelle donne che ogni giorno subiscono questo tipo di stupro, per far sapere loro che non sono sole e che, soprattutto, la colpa non è mai loro. “La mia esperienza non è stata violenta. Tutto ciò che è successo è che non sono stata ascoltata. Di due persone che erano lì, una ha detto sì, l’altra ha detto no, e la persona sì lo ha fatto comunque”.

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