Le sorelle Kalu Meena di 25 anni, Mamta Meena di 23 anni, e Kamlesh Meena di 20 anni erano state date in mogli a dei proprietari terrieri benestanti come merce di scambio, perché i loro genitori erano poveri.

Le tre ragazze si sono suicidate insieme tuffandosi con i rispettivi figli (due di loro erano incinte e la maggiore aveva un bambino di 4 anni e un altro di tre settimane) in un pozzo nello stato del Rajasthan, in India. Prima di compiere il suicidio, le tre sorelle avevano lasciato un messaggio per spiegare il motivo del loro gesto, scritto su Whatsapp: “Meglio morire davvero, che sopportare torture quotidiane… Ce ne andiamo, così tutti saranno felici. La ragione della nostra scelta sono i nostri parenti acquisiti“.

La maggiore delle tre sorelle, Kalu Meena, si era sposata per prima e, una volta entrata in quella famiglia di proprietari terrieri così violenta aveva provato a tornare a casa dal padre, ma invano. La ragazza aveva anche tentato di convincere il padre a risparmiare le sue sorelle minori, che nonostante l’indigenza della famiglia erano riuscite a ottenere il diploma e sognavano di entrare a far parte dell’esercito. I suoi sforzi, però, non hanno portato a niente e anche le altre due sorelle sono state date in spose.

Come riportano i media, i mariti delle ragazze e anche i loro famigliari le picchiavano regolarmente. Cinque anni fa Kalu Meena era finita in ospedale, ferita gravemente, e aveva denunciato il marito: da allora le violenze non si erano attutite, anzi, erano diventate più aspre e frequenti.

Il padre delle tre ragazze, dopo aver scoperto che le figlie erano scomparse, si è dato a una disperata ricerca e, una volta capito cos’era successo, ha spiegato ai media che “non aveva capito fino in fondo la disperazione delle figlie”.

Ora, i mariti delle tre sorelle e tutti i membri della loro famiglia sono stati arrestati.

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