Dopo due rifiuti a testimoniare sulla strage di Corinaldo, in mattinata, Fedez ha rilasciato presso il tribunale del capoluogo marchigiano la propria testimonianza nell’ambito del secondo filone del processo aperto dopo quanto accaduto alla discoteca Lanterna Azzurra, che vide sei persone perdere la vita prima del concerto del rapper Sfera Ebbasta.

I fatti risalgono alla notte dell’8 dicembre 2018 quando, poco prima di un concerto, alcuni presenti spruzzarono in sala dello spray al peperoncino scatenando il panico tra la folla e portando alla morte di 5 ragazzi e una donna di 39 anni. Una tragedia causata dal cedimento della struttura di un ponte situato sul retro del locale, che portò molti a precipitare nel fossato e alle 6 tragiche morti. Fatti che, secondo gli investigatori, furono causati anche da un sovraffollamento della discoteca, con circa 1.400 presenti, nonostante una capienza massima di meno di 500 persone.

Il cantante è stato ascoltato perché, prima della strage di Corinaldo era stato ospite presso la discoteca e avrebbe potuto rivelare ulteriori dettagli in merito alle condizioni della struttura. Giunto in tribunale senza rilasciare interviste a stampa e fotografi, evitati anche all’uscita, come riportato da Il Corriere Adriatico, Fedez ha risposto ai quesiti posti dai pm Valentina Bavai e Paolo Gubinelli e dai legali di difesa e parte civile.

Secondo quanto riporto dal quotidiano, dopo aver dichiarato di non “aver memoria” delle condizioni del locale, Fedez avrebbe spiegato:

Se vendo un dj set a 20-30mila a un locale con una capienza di 500 persone chi sta gestendo la data è consapevole che il proprietario del locale deve riempire il locale “a tappo”. Non dico prevedere una tragedia, ma problemi di qualche tipo, sì. Almeno uno svenimento ci sarebbe stato.

Alla Lanterna Azzurra, Fedez si era esibito due volte: nel 2015 e nel 2016, occasioni in cui, rispettivamente vennero venduti 486 e 586 biglietti. Dopo la testimonianza del rapper, sempre oggi, i pm di Ancona ascolteranno Sfera Ebbasta.

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