Appuntamento fissato la notte tra il 30 e il 31 agosto, in cui in cielo svetterà la Superluna blu più grande di quest’anno. Per vedere la Superluna blu occorrerà puntare la sveglia per le prime ore del mattino.

Dato che questa è la seconda che si verifica nello stesso mese, questa Luna piena, nella tradizione anglosassone, è chiamata “luna blu”. A rendere questa Luna ancora più singolare c’è il fatto che sarà la Luna piena più grande dell’anno, inoltre le due Lune piene di agosto sono entrambe Superlune, perché si verificano alla minima distanza dalla Terra.

Come spiega alla stampa l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project, per osservare questa Luna i momenti migliori per alzare gli occhi al cielo saranno al crepuscolo, o all’alba. “Durante il crepuscolo la luce solare residua consente di ammirare il paesaggio terrestre mentre la luna piena si alza o cala sull’orizzonte”, spiega. “Al suo sorgere o tramonto, la Luna si proietta dietro palazzi ed elementi del paesaggio, generando la sensazione che il suo disco sia più grande, ma è solo un’illusione ottica”.

Per chiunque voglia seguirla, il Virtual Telescope Project ha in programma, grazie ai suoi strumenti mobili, una diretta online sul loro sito internet per guardare la Superluna blu sull’orizzonte di Roma fissata per il 31 agosto a partire dalle 5:30.

La seconda Luna piena di agosto, o Superluna blu, sarà piena a distanza di circa 9 ore dal perigeo alle ore 3:37 del 31 agosto, “la minima distanza dalla Terra: per questa sovrapposizione tra Luna piena e passaggio al perigeo, popolarmente definita come Superluna, il nostro satellite apparirà circa il 7% più grande e un po’ più luminoso della media”, spiega Masi.

Questa del 31 agosto, delle quattro Superlune visibili quest’anno, sarà la più vicina e di conseguenza la più grande del 2023.

La Superluna blu del 31 agosto sarà ospitata nella costellazione dell’Aquario.

Ma perché questa Superluna è chiamata  proprio “blu”?

Secondo la tradizione anglosassone, come riporta il sito Britannica, circola una storia che potrebbe spiegare l’origine di questa definizione. Nel 1883 il vulcano Krakatau eruttò con una potenza mai vista prima, uccidendo 36.000 persone: l’anidride solforosa e la cenere riempì l’aria e il cielo, facendo sembrare la Luna blu poiché le particelle bloccavano la luce rossa, senza filtrare altre tonalità. Questo evento potrebbe aver rappresentato l’origine del nome, che venne successivamente scelto per definire il particolare fenomeno di due lune piene nello stesso mese.

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