Lui si chiama David Goodall, e come dj Fabo, ha deciso di morire, attraverso il suicidio assistito, in una clinica svizzera. Non ce la faceva più a vivere, nonostante non soffrisse di alcuna malattia in fase terminale, come conferma l’agenzia di stampa Ansa.it. Semplicemente voleva smettere di vivere, era stanco e non voleva invecchiare in modo umiliante (aveva 104 anni). Per questo motivo ha chiesto aiuto all’organizzazione “Exit International” e ha affrontato il suo ultimo viaggio in Svizzera dove è deceduto in una clinica. A riferirlo è Philipp Nitschke, direttore di “Exit International”.

Goodall aveva già fatto sapere di voler morire, di non riuscire più a vivere così. Da tempo cercava una soluzione per porre fine alla sua sofferenza e, grazie all’organizzazione che lo ha portato fino in Svizzera, c’è riuscito. Così come voleva. “Non sono felice, voglio morire” aveva detto Goodall ai microfoni di “Abc Australia” non nascondendo pubblicamente l’intenzione di voler ricorrere il prima possibile all’eutanasia, osteggiata in Italia. Queste le sue parole:

Se uno sceglie di uccidersi, nessun altro dovrebbe interferire. Mi spiace profondamente di aver raggiunto la mia età. Voglio morire e non è particolarmente triste. La cosa triste è evitare di farlo. Una persona anziana come me deve poter beneficiare dei suoi pieni diritti come cittadino, compreso il diritto al suicidio assistito.

Un caso, quello dello scienziato di 104 anni che oggi è morto, che ricorda quello di dj Fabo il quale ha deciso di ricorrere al suicidio assistito poiché, a seguito di un incidente stradale, la sua vita era cambiata. Era diventata un incubo. Lo ha raccontato in tv, a “Le Iene”, ha fatto appello alle istituzioni fino a quando ha deciso di recarsi in Svizzera, con l’appoggio di Marco Cappato che poi – come saprete – ha dovuto affrontare un processo per il reato di aiuto al suicidio.

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