Tom Wolfe è morto: addio allo scrittore e inventore del “radical chic”

È morto a 88 anni lo scrittore e giornalista Tom Wolfe che ha saputo raccontare la società contemporanea rinnovando il mestiere dello scrivere e coniando nuovi termini come "radical chic": ecco alcuni suoi libri da non perdere.

Tom Wolfe è morto nella sua New York all’età di 88 anni, scrittore e giornalista americano è stato uno degli innovatori del mestiere dello scrivere praticando quello che lui stesso, in un saggio del 1975, ha definito New Journalism.

Un nuovo tipo di giornalismo contemporaneo, praticato soprattutto nelle redazione dei giornali newyorkesi negli anni 60, dove il giornalista prendeva in prestito alcuni stratagemmi dalla letteratura per raccontare i fatti con maggiore freschezza e dinamicità.  Lui grande cronista del contemporaneo ha saputo raccontare la società contemporanea analizzando linguaggi e nuovi status symbol.

La sua risposta a un’intervista divenne un consiglio per tutti quelli che amano il giornalismo e sognano di fare i giornalisti: “Oggi certi giornalisti non escono mai dall’ufficio. Scrivono articoli navigando in internet. Ma non c’è alternativa: bisogna uscire! Quando dei giovani giornalisti mi chiedono un consiglio, cosa che capita raramente, io rispondo sempre: Esci!”

Il suo romanzo più celebre è sicuramente il Falò delle vanità che ha visto anche un adattamento cinematografico per la regia di Brian de Palma con Tom Hanks e Melanie Griffith. Una situazione apparentemente banale cambierà in modo drastico le vite di un ricchissimo agente di borsa e della moglie di un ricco magnate.

A lui si deve anche il neologismo Radical Chic grazie all’omonimo saggio che descriveva un certo atteggiamento di alcune élite newyorkesi, che sposavano istanze rivoluzionarie e radicali senza abbandonare i propri privilegi materiali.

Tra gli altri titoli da non perdere di Tom Wolfe c’è Electric kool-aid, acid test un viaggio psichedelico nel mondo delle droghe sintetiche; La stoffa giusta che racconta l’avventura spaziale dei primi astronauti; Il decennio dell’io che analizza autoreferenzialità dilagante dagli anni Settanta in poi; Il regno della parola, uno dei più recenti lavori di Tom Wolfe (2016) è un saggio dedicato al potere del linguaggio.

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