Torna il vinile: Sony riapre la produzione dei 33 giri
Dopo 29 anni di inattività, Sony ha deciso di riaprire la produzione dei dischi in vinile. A marzo il primo disco.
Dopo 29 anni di inattività, Sony ha deciso di riaprire la produzione dei dischi in vinile. A marzo il primo disco.
Il ritorno del vinile sta assumendo le forme di qualcosa di più di una semplice “moda”. Come confermato dai dati di vendita del 2017 (nel 2017 14,3 milioni di copie secondo i dati di Nielsen Music), un trend in forte crescita, capace di superare il mercato digital delivery e che non è passato inosservato a Sony, che ha deciso di riaprire la produzione dei dischi in vinile.
Dopo 29 anni di inattività, Sony Music Entertainment ha annunciato di voler riaprire i suoi impianti di stampa in Giappone confermando una promessa fatta la scorsa estate. Il primo LP verrà distribuito dal colosso nipponico a marzo e sarà il 52nd Street di Billy Joel e che costerà circa 29 euro. Il secondo disco in vinile sarà quello del musicista Eiichi Otaki.
Quello di Billy Joel e di Eiichi Otaki sono i primi due album scelti nel 1982 per lanciare sul mercato i primi CD. Una scelta non casuale dunque, che segue evidentemente la logica dei corsi e ricorsi storici.
“I vinili stanno riconquistando una grande popolarità perché il design delle copertine è impressionante, inoltre permettono agli ascoltatori di godere più profondamente dell’esperienza d’ascolto, poiché un piccolo sforzo extra è necessario per riprodurre i dischi”, spiega un portavoce di Sony a The Asahi Shimbun.
Giornalista, poeta, sognatore. Critico pedante e certe volte cavilloso, al limite del sopportabile.
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