A lanciare l’allarme sono state due dirigenti scolastiche di due scuole medie di Bologna, una a Molinella e una in città, che hanno scritto alle famiglie degli studenti coinvolti.

Come riporta il Resto del Carlino, che ha scoperto e diffuso la notizia, le dirigenti scolastiche hanno “visto i ragazzini arrivare in classe con il viso tumefatto da segni molto simili fra loro e, inizialmente, avevano pensato a episodi di bullismo“, e hanno subito allertato i genitori.

Non si trattava, però, di atti di bullismo, ma di un nuovo “trend” diffuso su TikTok, che incita i ragazzi all’autolesionismo: la “cicatrice francese”. Si tratta di un livido sul volto autoinflitto con un forte pizzicotto che lascia un segno rosso/viola per giorni, talvolta anche due o tre settimane.

Su TikTok ci sono vari “tutorial” per procurarsi questo tipo di livido e molti utenti hanno partecipato al trend, una “moda” che si sta pericolosamente allargando a sempre più ragazzi.

Per evitare che possa diventare un fenomeno ancora più diffuso la preside della scuola di Molinella, Maria Masini, ha spiegato alla stampa: “I genitori interessati sono già stati contatti direttamente, ma cogliamo l’occasione per invitare tutti a monitorare i contenuti dei social e affiancare i propri ragazzi per contenere inutili e pericolosi gesti di emulazione“.

Secondo Filomena Massaro, preside dell’Istituto Comprensivo 12 di Bologna, gesti di questo tipo possono all’inizio sembrare di poco conto, come episodi sporadici senza significato, ma in realtà “è una forma di autolesionismo” e come tale vanno studiati e approfonditi.

Quella traccia rossa diventa una sorta di segno distintivo, come fosse un rito di passaggio per appartenere a una categoria ben precisa“, ha aggiunto Massaro, come riporta Ansa.

Le due scuole di Bologna hanno invitato i genitori ad accompagnare attentamente i ragazzi, tutti fra gli 11 e i 14 anni, nell’uso dei social network, e l’Istituto Comprensivo 12, inoltre, organizzerà incontri con le classi per parlare del tema.

A Molinella sono stati anche coinvolti i carabinieri, al fine di intensificare il dialogo con le classi e diffondere fra i ragazzi la consapevolezza sulla gravità di certi atteggiamenti e sulle conseguenze, anche pericolose, di questi “trend” social.

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