Trovata una famiglia idonea per Enea, il neonato lasciato nella Culla per la Vita

In una nota diffusa dall’ufficio stampa dalla clinica Mangiagalli di Milano si apprende che "Il tribunale affiderà il piccolo a una famiglia che si era già resa disponibile ed era stata valutata idonea per accogliere un bambino abbandonato".

Per il piccolo Enea la giornata di Pasquetta è iniziata con una notizia rassicurante: il Tribunale dei minori ha identificato una famiglia idonea all’adozione e pronta ad accoglierlo con sé.

In una nota diffusa dall’ufficio stampa dalla clinica Mangiagalli di Milano, struttura in cui è stato prontamente assistito il neonato e che si occuperà di lui sino al momento dell’adozione, infatti, si legge che “Il tribunale affiderà il piccolo a una famiglia che si era già resa disponibile ed era stata valutata idonea per accogliere un bambino abbandonato”.

Il 9 aprile scorso il piccolo è stato affidato alla “Culla per la vita” del Policlinico dalla madre biologica, che ha lasciato accanto al bambino una lettera che parla di amore e ci racconta la sua scelta difficile e responsabile: “Ciao, mi chiamo Enea. Sono nato in ospedale perché la mia mamma voleva essere sicura che fosse tutto ok e stare insieme il più possibile”.

La notizia di Enea ha fatto il giro di Italia, tanto che anche il conduttore e attore Ezio Greggio, ha voluto lanciare un suo personalissimo appello alla donna con un video pubblicato su Instagram: “Mi rivolgo alla madre di Enea, questo bimbo che pesa 2 chili e 600 grammi, per dirle di tornare indietro, di tornare all’ospedale Mangiagalli dove c’è tutto il reparto che la sta aspettando nell’anonimato, nessuno dirà nulla, nomi, cognomi. Torna, ti prego”.

Il conduttore ribadisce quanto apprezzi il supporto offerto dalle famiglie adottive e si offre apertamente di garantire un aiuto concreto alla madre di Enea nell’eventualità in cui volesse tornare al Mangiagalli: “Mamma di Enea se ami il tuo bimbo e il tuo desiderio è tenere il tuo bimbo siamo in tanti pronti ad aiutarti, sei ancora in tempo a ripensarci”.

Resta comunque fondamentale comprendere che il gesto di questa donna, che ha scelto la Culla della Vita per lasciare suo figlio in mani sicure, è proprio un gesto d’amore e, come ricorda anche il Direttore generale del Policlinico di Milano Ezio Belleri,: “È una decisione drammatica, ma la Culla consente di affidare il piccolo ad una struttura dove gli sono garantite cure immediate e che preserva l’assoluto anonimato per i genitori”.

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