Il Regno Unito è noto per molte tradizioni uniche e affascinanti, e una di queste riguarda i cigni. Un fatto curioso è che tutti i cigni presenti nelle acque pubbliche britanniche appartengono ufficialmente a Re Carlo III.

La tradizione di assegnare i cigni al sovrano britannico risale a tempi antichi. Risalendo al XII secolo, i cigni furono dichiarati ufficialmente proprietà della Corona. Questo legame storico tra i cigni e la monarchia britannica ha radici profonde nella cultura e nella tradizione del paese. In particolare, la carne dei cigni – animali apprezzati per la loro eleganza e maestosità – era considerata pregiatissima e per questo riservata solo al sovrano.

Per molti secoli, il cigno è stato considerato un piatto pregiato sulle tavole più raffinate. Tuttavia, intorno al 1700, il cigno ha iniziato a perdere gradualmente questa reputazione. Solo verso la fine dell’Ottocento la pratica di mangiare i cigni fu finalmente messa da parte grazie all’intervento della regina Alessandra di Danimarca, moglie di Edoardo VII, che pose fine a questa barbarica tradizione.

Cessione di alcuni cigni ai nobili

I cigni sono stati a lungo associati a simboli di regalità, grazia e potere. Nella cultura britannica, il cigno è considerato un animale affascinante, simbolo di nobiltà e autorità. Pertanto, il collegamento dei cigni alla monarchia britannica rafforza il legame tra la famiglia reale e questi tratti simbolici.

Tuttavia, a partire dal 1400 cominciò a diffondersi la pratica secondo cui i cigni reali potevano essere riscattati da nobili disposti a pagare una tassa. Per distinguere questi cigni da quelli appartenenti al Re, si introdusse una regola che prevedeva l’incisione di un simbolo sui loro becchi. Questo simbolo indicava l’appartenenza a una specifica casata.

Ogni estate lo Swan Master (oggi noto come Swan Warden, ovvero ‘custode dei cigni’), un funzionario designato dai sovrani esaminava i marchi e divideva i “Royal Swan” da tutti gli altri.

A oggi, uno degli obiettivi principali della “Swan Upping” – una cerimonia annuale che coinvolge la conta dei cigni sul Tamigi – è la protezione e la conservazione di queste magnifiche creature. A ciascun cigno viene assegnato un anello con microchip utile a monitore il suo stato di salute e la sua alimentazione. In questo modo si contribuisce a garantire il loro benessere e la loro sopravvivenza nelle acque britanniche, sempre più inquinate.

Chiunque oggi uccida un cigno rischia severe condanne penali (in passato chi si macchiava di questo abominio veniva giustiziato nella Torre di Londra).

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