"Che posso fare?": gli ultimi messaggi tra Anthony Bourdain e Asia Argento prima del suicidio

Down and out in Paradise, di Charles Leerhsen, è la biografia non autorizzata dello chef Anthony Bourdain, destinata a suscitare polemiche, dove spuntano anche gli ultimi messaggi inviati ad Asia Argento.

L’editore Simon and Schuster ha confermato che Down and out in Paradise: The Life of Anthony Bourdain, di Charles Leerhsen, uscirà l’11 ottobre: la biografia non autorizzata dello chef Anthony Bourdain, amato dai milioni di fan che seguivano i suoi show televisivi e leggevano i suoi libri, ha già fatto scandalo dopo le anticipazioni del New York Times.

Il fratello di Bourdain, Christopher Bourdain, ha detto alla stampa che il libro è “fiction diffamatoria” e che ha chiesto all’editore di non pubblicarlo, così come Asia Argento: “Ho scritto chiaramente a quell’uomo che non poteva pubblicare nulla di quello che gli ho detto“.

Il New York Times, comunque, come detto ha anticipato alcuni tristissimi passaggi della nuova biografia, tra cui gli ultimi messaggi di Anthony Bourdain, che era il compagno di Asia Argento quando si è ucciso l’8 giugno 2018, a 62 anni, in un albergo di Kaysersberg-Vignoble. In quei giorni Anthony Bourdain, newyorchese, era in Francia per lavoro, mentre Asia Argento a Roma.

Cinque giorni prima del suicidio di Bourdain, Argento è stata fotografata mentre ballava con un altro uomo a Roma. “Bene. Non sono geloso. Non sei una mia proprietà. Sei libera. Come ho promesso… Ma sei stata sconsiderata con il mio cuore. Con la mia vita“, si legge in un messaggio di Bourdain.

E poi, l’ultima comunicazione tra Argento e Bourdain, avvenuta il giorno in cui lui si è ucciso impiccandosi in una camera d’albergo in Francia: “C’è qualcosa che posso fare?“, chiede ad Argento, che replica “Smetterla di rompermi le palle“, e BourdainOk“.

I parenti di Bourdain, proprio come Asia Argento, sono sul piede di guerra: “Quando parla della nostra famiglia o sono cose inventate o totalmente sbagliate. Qualunque cosa si dica sui rapporti interni è frutto o di fantasia o di errore“, ha chiarito Christopher Bourdain alla stampa.

L’agente di Bourdain ha chiesto alla maggior parte dei suoi amici e collaboratori di non parlare con Leerhsen che però, grazie a una fonte valida la cui identità non è stata divulgata, ha avuto accesso al computer di Bourdain e al suo telefono, e cita nel libro messaggi, email, perfino la cronologia del browser che mostra come lo chef, nelle ultime ore di vita, avesse cercato su Internet il nome di Asia Argentocentinaia di volte“.

Ovviamente, rimane salvo il fatto che le ragioni di un suicidio siano senza dubbio molteplici, e che individuarne la singola causa sia impossibile. Questo è valso anche nel caso dello chef.

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