La Società Italiana di Pediatria ha condiviso sul suo sito internet ufficiale tutte le informazioni relative al vaiolo delle scimmie, spiegando cosa comporta per i più piccoli.

Innanzitutto, cos’è il vaiolo delle scimmie? Si tratta di una malattia trasmessa dall’orthopoxvirus, virus che passa dagli animali all’uomo attraverso morsi, graffi, contatto diretto con fluidi corporei o secrezioni o tramite materiale contaminato. Da uomo a uomo il virus si trasmette tramite contatto con fluidi corporei, lesioni o secrezioni di persone infette: gli esperti, per questo, sono inclini a pensare che si trasmetta anche per via sessuale.

I sintomi, come riporta la Società Italiana di Pediatria, sono molto simili a quelli del vaiolo classico, ma decisamente meno gravi. Il periodo di incubazione va dai 6 ai 16 giorni e dopodiché compaiono la febbre, il mal di testa, i linfonodi ingrossati, la stanchezza, i brividi e i dolori muscolari. Infine compaiono le pustole o vesciche, che sono simili a quelle del vaiolo classico, prima sul viso e dopo sulla pianta dei piedi, sulle mani e sui genitali.

Gli esperti specificano che la malattia non è aggressiva: la maggior parte dei contagiati, infatti, si ristabilisce completamente nel giro di poche settimane. Il decorso grave della malattia sembra interessare principalmente gli immunodepressi, i bambini e i giovani adulti.

Parlando proprio di ciò che riguarda i bambini, la Società Italiana di Pediatria ha dichiarato che il vaiolo poteva essere molto grave tra i bambini piccoli, ed è per questo che la vaccinazione era stata introdotta tra quelle da effettuarsi nella prima età pediatrica negli scorsi decenni. Tuttavia, il vaccino utilizzato contro il vaiolo classico non è adeguato per il vaiolo delle scimmie: si dovrebbero infatti preferire i vaccini antivaiolo di seconda e terza generazione,  che vengono usati nei soggetti che lavorano a contatto con gli Orthopoxvirus negli Istituti di ricerca. La Società Italiana di Pediatria ha però precisato che servono altri studi in merito, prima di prendere qualsiasi decisione riguardo alla vaccinazione.

Nei casi descritti in Africa, comunque, il vaiolo delle scimmie ha una mortalità estremamente bassa e il rischio di trasmissione nei bambini sembra essere molto basso, soprattutto se pensiamo che una parte dei casi diagnosticati sono stati infettati tramite rapporti sessuali.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!