Quello della volenza domestica, purtroppo, è un fenomeno che sembra essere in costante aumento. Complici i mesi di lockdown dovuti alla pandemia, che hanno costretto milioni di donne a trascorrere molto più tempo in casa con uomini violenti, da novembre 2020 allo stesso mese del 2021 i dati riguardanti questi episodi mostrano un aumento vertiginoso.

La piattaforma Semrush, che si occupa di analizzare i dati riguardanti la visibilità online, ha preso in considerazione le ricerche fatte dagli utenti sul web negli ultimi 12 mesi relative al tema della violenza sulle donne. Da questo lavoro è emerso che il numero antiviolenza, il 1522, è stato cercato circa 23 volte al giorno: si tratta di un aumento del 127% rispetto all’anno precedente. L’analisi esclude il mese di novembre, poiché il 25 di questo mese cade la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne e, di conseguenza, la mole di ricerche legate a questo argomento è decisamente maggiore rispetto al resto dell’anno.

Il picco, per quanto riguarda questi dati, si è registrato nel mese di marzo 2021, con 1300 ricerche: significa che 42 persone ogni giorno hanno avuto la necessità di trovare informazioni sul numero antiviolenza. Un sensibile aumento, rispetto agli altri mesi dell’anno, si registra anche a ridosso delle festività natalizie, un periodo che solitamente si trascorre in famiglia.

“Si tratta di un dato che non mi sorprende, e che mi sentirei di confermare anche alla luce della mia esperienza professionale. Durante le festività natalizie si trascorre più tempo in famiglia, e per alcune donne questo vuol dire più tempo con un uomo violento, dal punto di vista fisico e/o psicologico, ed opprimente. Questo può accentuare il loro senso di esasperazione e spingerle, finalmente, ad allontanarsi. Negli ultimi anni, per fortuna, sono sempre di più le donne che scelgono di andarsene e denunciare, anche grazie alla cosiddetta legge Codice Rosso”,

ha spiegato a Repubblica Valentina Ruggiero, avvocato esperto in diritto di famiglia. La legge di cui parla è stata pensata per tutelare le donne vittime di violenza, accelerando i tempi necessari, ad esempio, al divorzio o ad altri procedimenti burocratici. Negli ultimi anni, soprattutto intorno al 25 novembre, si è molto parlato di questo provvedimento: “Trovo che continuare a parlarne sia molto utile e, nei casi più estremi, possa contribuire a salvare delle vite“, ha commentato l’avvocato.

Dall’analisi di Semrush, è emerso anche che le vittime di violenza si informano sempre di più riguardo alla possibilità di partecipare a corsi di autodifesa. Le ricerche in questo senso, infatti, sono aumentate del 156% rispetto al 2020.

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