La rivista Vogue è stata coinvolta in una polemica riguardante il modo in cui ha ritratto la vice-presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, scelta come stella della copertina del numero di febbraio. La famosissima rivista ha anticipato via Twitter le immagini che dedicherà alla futura vice di Biden – che insieme a lui presterà giuramento il prossimo 20 gennaio – ed è stata inondata di critiche. Il motivo: aver sbiancato il volto della donna.

Il tweet mostrava due immagini di Kamala, una, più informale, a figura intera con un tailleur nero e All Star ai piedi, davanti a due drappi di seta rosa lucido e verde, che richiamano i colori della confraternita universitaria, la Alpha Kappa Alpha, di cui la donna ha fatto parte, e un’altra, meno causal, a mezzo busto, con un tailleur pantaloni Michael Kors azzurro polvere.

Le critiche degli utenti sono state quasi unanimi nel ritenere che le foto fossero state alterate da un eccessivo uso di illuminazione che ha avuto come effetto un’attenuazione del colore della pelle della vice-presidente.

Questo il commento del giornalista del New York Times Yahar Ali:

Che casino. Anna Wintour non deve avere amici e colleghi neri. Girerò gratis delle foto del VP Kamala Harris usando il mio Samsung e sono sicuro al 100% che andrà meglio di questa copertina di Vogue.

Vogue ha negato al New York Post di aver modificato la pelle della Harris in post-produzione, sia attraverso l’uso di Photoshop sia con l’utilizzo di luci ad hoc durante il servizio fotografico.

E non è la prima volta che il celebre magazine riceve accuse di razzismo: lo scorso anno la direttrice Anna Wintour era stata infatti criticata per non aver promosso il lavoro di giornalisti, fotografi e stilisti appartenenti alle minoranze durante la sua carriera e per aver incentivato un ambiente poco inclusivo. Questa la sua risposta di scuse:

Vogue non ha trovato abbastanza modi per elevare o dare spazio a redattori, scrittori, fotografi, designer e altri creatori neri. Anche noi abbiamo commesso degli errori, pubblicando immagini o storie che sono state dolorose o intolleranti. Voglio assumermi la piena responsabilità di questi errori.

Ma le critiche alle foto di Kamala Harris, scattate dal celebre fotografo nero Tyler Mitchell, che aveva immortalato per la rivista Beyoncé nel 2018, si scagliano anche su altri aspetti, come la bassa qualità e la mancanza di rispetto per la rappresentazione che viene data dell’immagine della donna, considerata poco “ufficiale”. Scrive infatti un’utente su Twitter:

È uno scherzo? I Kardashian ottengono più rispetto da Anna Wintour per le copertine di Vogue che da VP eletto! Che pessima rappresentazione della donna di colore al potere!

Questo invece il commento dell’attivista Lgbtq, Charlotte Clymer:

Non è una brutta foto in sé, è solo molto al di sotto degli standard di Vogue. Non si sono impegnati, è come se avessero finito i compiti la mattina della consegna.

Sempre secondo il reporter Yahar Ali l’immagine concordata dalla rivista con il team della Harris per la rivista cartacea sarebbe stata quella più formale, con il tailleur azzurro, ma pare che Vogue abbia poi deciso all’ultimo di usare questa per la copertina digitale, riservando invece all’edizione cartacea la foto più causal, con tailleur nero e All Star. Il tutto all’insaputa dello staff della Harris.

Anche in questo caso, Vogue si difende dicendo che la Harris avrebbe preferito affidarsi al suo staff e che“entrambi i look sono stati scelti da lei”. Questa invece la dichiarazione in merito alla scelta della foto:

Volevano ritrarre il leader e la persona: abbiamo scelto l’immagine che catturava la sua personalità e autenticità.

La vicenda attirerà sicuramente anche le ire di Donald Trump, ma per altre ragioni: l’ex Presidente si era infatti lamentato di recente per il fatto che il magazine non avesse mai dedicato una copertina alla moglie, la ex first lady Melania Trump, nei suoi quattro anni alla Casa Bianca.

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