Il Governatore del Wyoming, Mark Gordon, ha dato il via libera a una legge che vieterà l’utilizzo della pillola abortiva. A questo provvedimento è stato affiancato un disegno di legge che limita la maggior parte degli aborti nello Stato. Le uniche eccezioni sono previste nel caso in cui la vita delle donne risulta essere in pericolo o se sono state vittime di stupro o incesto. È il primo Stato USA a prendere una decisione di questo tipo.

Come indicato nel testo, sarà illegaleprescrivere, dispensare, distribuire, vendere o utilizzare qualsiasi droga allo scopo di procurare o eseguire un aborto“. Sono escluse le cosiddette pillole del “giorno dopo”, ovvero quei farmaci che hanno effetto contraccettivo e che possono essere assunti dopo un rapporto sessuale non protetto, ma prima che un’eventuale gravidanza sia stata accertata da un medico.

Sono già state predisposte altre esenzioni valide quando i trattamenti possono proteggere una donna “da un rischio imminente che mette in serio pericolo la sua vita o la sua salute“, nonché’ qualsiasi trattamento di “aborto spontaneo secondo le linee guida mediche attualmente accettate”. I dottori possono inoltre concederne l’utilizzo se dovessero determinare che la possibilità di un’anomalia letale del feto.

Chi non rispetterà il divieto e provvederà ad acquistare una pillola abortiva andrà incontro a conseguenze tutt’altro che irrilevanti. Questo viene infatti equiparato a un reato penale e, come tale, prevede una sanzione pecuniaria fino a 9 mila dollari, oltre a un massimo di sei mesi di carcere.

Un provvedimento simile non può che fare sensazione soprattutto perché arriva in un periodo in cui si sta attendendo la decisione di un giudice del Texas in merito all’accesso alla pillola abortiva mifepristone a livello nazionale. Questo prodotto in genere viene usato in abbinamento al misoprostolo per interrompere una gravidanza prima della fine del terzo mese di gestazione.

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