Dal 1° ottobre cambiano le regole per le mascherine: le cose da sapere
Dal 1° ottobre le mascherine non saranno più obbligatorie sui mezzi pubblici, in ospedale e nelle Rsa: ecco le date e come cambiano le regole.
Dal 1° ottobre le mascherine non saranno più obbligatorie sui mezzi pubblici, in ospedale e nelle Rsa: ecco le date e come cambiano le regole.
Ci stiamo avvicinando alla scadenza di sabato 1° ottobre, che marca la fine dell’obbligo di indossare le mascherine su bus, treni, metro, negli ospedali, negli ambulatori medici e Rsa. Unica eccezione la scuola, dove saranno ancora obbligatorie.
Il Ministero della Salute non sembra, quindi, voler prorogare l’obbligo delle mascherine, che adesso vanno portate nella loro categoria Ffp2 su tutti i mezzi pubblici. Anche dal 1° ottobre, comunque, resterà la raccomandazione di indossarla in caso di assembramenti o in luoghi al chiuso molto affollati.
Il Governo, comunque, sta gradualmente allentando la stretta delle mascherine ovunque. La prossima data da tenere d’occhio sarà a fine mese: il 31 ottobre scadranno i protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, dove l’obbligo delle mascherine (che a oggi rimane intatto anche al chiuso quando non si può garantire il distanziamento) potrebbe essere tolto. Su quest’ultimo tema, però, si sta ancora discutendo.
Ovviamente va tenuto conto che con l’inoltrarsi dell’autunno i contagi potrebbero risalire: in quel caso è probabile che, se necessario, le mascherine verranno reintrodotte come strumento principale per difendersi.
A dire il vero i casi di Sars-Cov-2 stanno risalendo, come è già successo per tutte le precedenti ondate in questo periodo dell’anno, ma per ora non ci sono ripercussioni sulle strutture sanitarie come si evince dall’ultimo report di Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere). Nella rilevazione del 27 settembre relativa agli ospedali sentinella aderenti alla rete di Fiaso si registra, infatti, un “lieve aumento pari al 5,6%“.
Gli aumenti, comunque, non riguardano i ricoveri ma solo quei pazienti con Covid, che non hanno sviluppato sintomi respiratori ma che sono arrivati in ospedale per curare altre patologie e sono stati trovati positivi al tampone effettuato di routine.
E se nel nostro Paese la situazione va via via migliorando, non è così in altri: nel Regno Unito, infatti, si registra un aumento dei casi del 30%, come riportato con un tweet dall’infettivologo Matteo Bassetti.
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