Essere ritardatari cronici non è solo una questione di cattiva gestione del tempo; si tratta di una tendenza che ha indiscutibilmente ripercussioni significative sulle relazioni personali e professionali.

Arrivare in ritardo agli appuntamenti può essere percepito come mancanza di rispetto, affidabilità e considerazione per il tempo degli altri. Una percezione negativa che può danneggiare la fiducia – oltre che la reputazione- creando tensioni nei rapporti sociali e lavorativi.

Un recente studio pubblicato sulla rivista Memory & Cognition ha evidenziato come la nostra mente crei una sorta di “illusione temporale”, dove la memoria e la percezione distorta del tempo passato ci inducono a errori di calcolo. Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori, tra cui l’abitudine di basarci su esperienze passate che non riflettono accuratamente la realtà attuale. Ad esempio, se ricordiamo un compito come semplice e rapido, tendiamo a mantenere questa convinzione anche se le circostanze sono cambiate, portandoci a ritardi ripetuti.

Nel suo articolo pubblicato su Psychology Today, Neel Burton, psichiatra e filosofo di Oxford, esplora le radici psicologiche del ritardo cronico. Burton suggerisce che la chiave per comprendere il motivo del nostro ritardo risiede nel chiederci costantemente “Perché sono in ritardo?“. Anche risposte semplici come “Perché sono troppo occupato” possono rivelare molto sulle nostre abitudini e sulla nostra psiche.

“Spesso ci teniamo il più occupati possibile per non essere lasciati soli con i nostri pensieri e sentimenti più profondi”, ha detto Burton. “Il che è, ovviamente, controproducente a breve, medio e lungo termine. E questo è un altro motivo per arrivare in ritardo: evitare di restare senza nessuno e niente se non noi stessi”.

Burton ha esposto anche una teoria personale sui ritardi. In molte situazioni sociali, sostiene di arrivare intenzionalmente con otto minuti di ritardo. Questo, secondo lui, è un modo per non essere né troppo puntuali né eccessivamente in ritardo. Arrivare in anticipo può essere infatti percepito come scortese esattamente come arrivare in ritardo, mentre un ritardo di otto minuti offre al padrone di casa il tempo per prepararsi e aspettare con calma l’arrivo degli ospiti.

Certo è che comprendere le motivazioni dietro il ritardo può aiutare non solo a migliorare la gestione del tempo, ma anche a esplorare aspetti più profondi della nostra personalità e delle nostre emozioni. Il ritardo non è solo una questione di cattiva organizzazione, ma può essere un sintomo di qualcosa di più complesso che non va sottovalutato.

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