Un soldato statunitense di nome Aaron Bushnell si è dato fuoco ieri, 25 febbraio 2024, intorno alle 13 locali, davanti all’ambasciata di Israele a Washington. L’uomo, un membro dell’aeronautica militare statunitense di 25 anni, in servizio da quasi 4, è morto in ospedale in seguito alle gravi ustioni riportate dopo il gesto.

Non sarò più complice del genocidio”, ha detto in un video, filmato mentre si dirigeva verso l’edificio. “Sto per intraprendere un atto di protesta estremo, ma, rispetto a quello che le persone hanno vissuto in Palestina per mano dei loro colonizzatori, non è affatto estremo. Questo è ciò che la nostra classe dirigente ha deciso sarà normale”. Bushnell si è infine versato del liquido addosso e ha acceso il fuoco, urlando: “Free Palestine”, Palestina libera, in aperta protesta contro la guerra in corso a Gaza, che conta ormai quasi 30.000 morti palestinesi secondo i dati di Amnesty International.

Dopo essere stato soccorso dagli agenti di guardia di fronte all’ambasciata, Aaron Bushnell è stato portato di corsa in ospedale in condizioni gravissime, ma non c’è stato nulla da fare: è morto dopo qualche ora. Giunti sul posto anche gli artificieri, che hanno controllato l’auto dell’uomo, parcheggiata poco più in là, senza però trovare nulla. Il video, postato inizialmente sulla piattaforma Twitch da un account di proprietà ancora sconosciuta e poi rimosso, è ora diventato virale.

L’ultimo stato postato su Facebook dall’uomo e riportato da diverse fonti, tra le quali il New York Post, recitava: “Molti di noi amano chiedersi: ‘Cosa avrei fatto se avessi vissuto durante la schiavitù? O la segregazione razziale di Jim Crow? O l’apartheid? Cosa farei se il mio paese stesse commettendo un genocidio?’. La risposta è: lo stai già facendo. Proprio adesso”.

Ma questo non è l’unico atto di protesta estremo da parte di cittadini americani contro i bombardamenti di Israele nella Striscia di Gaza: venerdì, 1 dicembre 2023, dopo quasi due mesi dall’inizio del conflitto, un uomo si è dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana di Atlanta. Nonostante non si conoscano nel dettaglio le motivazioni del gesto, la polizia locale lo ha descritto come “un atto estremo di protesta politica”, e ha inoltre comunicato di aver rinvenuto sul luogo una bandiera palestinese.

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