Paula Rego è morta ieri, 8 giugno, a 87 anni, lasciando un vuoto pesantissimo nel mondo dell’arte: la pittrice portoghese è stata per i critici non solo un modello di grande pittura, ma di giustizia sociale grazie ai suoi quadri dal tratto favolistico reinterpretati per mostrare la realtà delle donne.

Come ha detto la critica Cecilia Alemani ad Ansa, Rego è stata più di una grande artista: era un “modello per un’intera generazione di donne“, ha dichiarato.

I suoi quadri, di stampo fantastico e favolistico, facevano emergere i lati più oscuri e crudi del mondo legato ai sogni, da cui la pittrice prendeva ispirazione, ed erano dei canali per dare voce ai diritti delle donne. Rego era nata nel 1935 in un Portogallo rigidamente cattolico, sotto la dittatura di António de Oliveira Salazar. I suoi genitori la fecero fuggire da quel clima, mandandola a frequentare la scuola in Gran Bretagna, dove ha studiato belle arti allo Slade School of Fine Art.

Paula Rego si è impegnata per tutta la sua carriera nel difendere il diritto all’aborto: nel 1998, l’anno di un dibattito referendario portoghese sull’aborto, la pittrice ha creato la sua serie sull’Aborto, che si compone di 10 grandi dipinti ambientati in cliniche per aborti nelle vie suburbane della città. La serie era una protesta contro la crudeltà delle leggi anti-aborto. Incentrati su singole donne posizionate su letti singoli in sale operatorie improvvisate, i dipinti sono scuri e claustrofobici.

Nella serie, Rego non si concentra sul dolore fisico e sull’umiliazione che queste donne dovevano sopportare: nei suoi dipinti le donne non sono vittime, sono persone che desiderano la libertà di poter decidere del proprio corpo, come la stessa Rego, che era rimasta incinta mentre era studentessa allo Slade e aveva abortito.

Nel 1956, l’ultimo anno di college, Rego era rimasta incinta di un pittore di cui si era innamorata, Victor Willing (deceduto nel 1988), di sette anni più vecchio e già sposato. Willing, dopo aver lasciato la moglie, aveva sposato Rego in Portogallo e i due hanno avuto altri due figli. Willing ha sempre sostenuto la moglie, incoraggiandola a continuare a dipingere.

Nick Willing, il suo primogenito, ha diretto un documentario della BBC su sua madre, Paula Rego: Secrets and Stories, nel 2017. Oltre a lui, Paula Rego lascia anche Caroline e Victoria Willing.

 

 

 

 

 

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