Mentre Alessandro Impagnatiello sta scontando la sua condanna, decisa in primo grado, all’ergastolo nel carcere di San Vittore, emergono nuovi retroscena sui comportamenti del 30enne barman che, il 27 maggio del 2023, uccise con 37 coltellate la compagna Giulia Tramontano, incinta di otto mesi di Thiago.

A rivelarli la trasmissione Quarto Grado: messaggi, vocali, scambi tra Tramontano e l’amante di Impagnatiello, la collega con cui l’uomo viveva una vita parallela a quella con la 29enne fidanzata agente immobiliare.

Le due donne si sono incontrate proprio nel pomeriggio del 27 maggio, in quello che sarebbe stato l’ultimo di vita di Tramontano e, nel confronto, sarebbe scattata tra loro una sorta di complicità, suggellata dall’invio, successivo al colloquio di otto minuti, di alcuni vocali.

“Parli di un uomo che, pur di venire al tuo compleanno, mi ha fatto ricevere i mobili della stanzetta del bambino da sola – dice Giulia Tramontano alla donna, in un vocale delle 15:23 – Due consegne e un’installazione. Non mi ha spostato i mobili. Ho dovuto chiamare i suoi genitori per aiutarmi, sono incinta di otto mesi”.

In un altro messaggio, è l’amante a parlare: “Mi ha giurato che non è il padre. Me lo ha giurato. Sei sicura che lui sia il padre? Perché tesoro, credo che siamo rimaste incinta più o meno negli stessi giorni”. Anche la seconda donna di Impagnatiello, infatti, era rimasta incinta, decidendo però di interrompere la gravidanza, cosa che, disse a Tramontano, le aveva procurato enorme sofferenza.

“Ti prego caccia tutte le prove che hai” è la richiesta di Giulia Tramontano all’inaspettata alleata, che le invia diverse foto, fra cui una in cui lei, la collega, si trova nella casa di Senago, quella che la coppia divideva, in un momento in cui la 29enne era assente.

Resasi conto delle innumerevoli bugie del compagno, Tramontano chiede allora se anche la settimana prima, il giorno dell’arrivo dei mobili della stanzetta di Thiago, il fidanzato si trovasse con lei, e non con gli amici a una grigliata come le aveva raccontato. E la collega di Impagnatiello risponde inviando un video in cui il barman è a una cena con lei, per festeggiare il suo compleanno, e a favore di camera dice “Puoi mettermi davanti a mille scelte, ma io scelgo e riscelgo te”.

“Tranquilla, ha le ore contate” sono le parole di Giulia Tramontano all’altra donna; solo che la sera stessa Alessandro Impagnatiello, che da circa sei mesi avvelenava la compagna e il figlio che portava in grembo con del topicida, la ucciderà colpendola 37 volte, prima di nascondere il suo corpo nell’intercapedine tra due box, vicino casa, confessando il femminicidio solo tre giorni più tardi.

I messaggi, così come il falso test con cui l’uomo avrebbe provato a disconoscere la paternità del bambino di Giulia Tramontano, fanno parte delle 115 pagine di motivazioni con cui il tribunale di Milano è giunto alla condanna all’ergastolo.

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