Samanta Barbaglia, avvocatessa di Alessandro Impagnatiello, il 30enne che nel maggio del 2023, a Senago, ha ucciso la fidanzata, Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, ha smentito le fake news circolate nelle ultime ore relative a una presunta aggressione subita in carcere dal femminicida. Secondo le notizie diffuse da alcune testate giornalistiche, alimentate dalle dichiarazioni rilasciate sui social da Guendalina Canessa, ex concorrente del Grande Fratello, Impagnatiello sarebbe stato “evirato in carcere dai detenuti” e trasportato d’urgenza in ospedale.

Stando a quanto riportato da Open, infatti, Guendalina Canessa negli ultimi giorni ha diffuso la fake news relativa al presunto pestaggio di Impagnatiello da parte di alcuni detenuti, condividendo il racconto tra le storie pubblicate su Instagram (ormai non più visibili). L’ex partecipante del celebre reality show, inoltre, sosteneva di aver appreso la notizia da una fonte interna al carcere di San Vittore. I fatti narrati dall’influencer, successivamente, sono stati divulgati anche da alcune testate giornalistiche, attirando l’attenzione di molti lettori.

Tuttavia, nella giornata di oggi Samanta Barbaglia ha negato l’accaduto: “Una notizia assolutamente falsa, che smentisco – ha spiegato l’avvocatessa, come riportato da La RepubblicaL’ho visto proprio ieri”. Dal canto suo, anche Francesco Maisto, Garante dei detenuti del Comune di Milano, ha confermato la versione della collega:

Non è vero nulla, si tratta di una grandissima bufala. Impagnatiello sta bene e si trova in un reparto separato del carcere e monitorato.

Nel frattempo, proseguono le indagini sull’omicidio di Giulia Tramontano e, verso l’inizio di settembre, arriveranno i risultati degli accertamenti effettuati durante le scorse settimane. Secondo l’autopsia, l’agente immobiliare, incinta di sette mesi di un bambino, Thiago, è stata uccisa da Alessandro Impagnatiello con 37 coltellate.

La futura mamma, infatti, voleva chiudere la relazione con il 30enne perché aveva scoperto di essere stata tradita: quest’ultimo, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, ha colpito la donna nel salotto di casa, accoltellandola a morte. Successivamente, l’assassino ha cercato di bruciare e nascondere il cadavere, confessando l’omicidio soltanto qualche giorno più tardi.

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