Alessia Pifferi si trova nel carcere di San Vittore dal 21 luglio 2022 dopo il ritrovamento senza vita della sua bambina, Diana, morta di stenti a soli sedici mesi dopo che lei l’aveva lasciata sola per giorni nella sua casa di Milano. L’accusa di cui deve rispondere è quella di omicidio volontario.

Da quando fanno sapere i suoi avvocati, la 37enne, che è stata messa in isolamento, si trova in una situazione difficile sia sul piano psicologico sia su quello fisico e non sarebbe ancora riuscita a capire esattamente la gravità dell’accaduto.

Nonostante questo, c’è chi in queste settimane ha pensato a lei e ha deciso di darle sostegno, seppure solo a distanza. Sono diverse infatti le donne che hanno voluto solidarizzare con lei e che le hanno fatto pervenire una serie di regali tramite il suo legale, Solange Marchignoli.

I doni arrivati per Alessia Pifferi sono di vario genere e comprendono profumi, creme, balsami, smalti per le unghie, libri sul pensiero positivo, elastici, oltre a donazioni in denaro. Non sono mancati anche i messaggi, volti a farle capire di non abbattersi nonostante il momento difficile che si trova a vivere.

“Voglio dare una mano anche io non inviando soldi (non mi sembra il caso) ma magari qualcosa che può aiutarla nel quotidiano: una piccola coccola a questa donna confusa e spaurita”. Questo è uno dei messaggi pubblicati da Repubblica, che ha una donna ha voluto far pervenire alla 37enne nella speranza che non si lasci andare a causa del senso di colpa e della solitudine.

Il legale si è detta disponibile ad aiutarla, non solo a difendersi in Tribunale ma a anche a livello umano. “Non c’è una causa più urgente né più giusta del proteggere Alessia da questa medioevale caccia alle streghe – sono le parole di Marchignoli -. Lei ha bisogno di aiuto, questo è indubbio. E non mi troverà sorda al suo appello, mai”.

 

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