Ambra Sabatini ci ha insegnato che tutto si può superare

L'atleta paraolimpica, diciannove anni, ha conquistato l'oro a Tokyo 2020 nei cento metri: un podio tutto italiano condiviso con Martina Caironi, medaglia d'argento, e Monica Contrafatto che ha vinto il bronzo.

Mai arrendersi, mai piangersi addosso. Con questo spirito Ambra Sabatini, 19 anni, da Porto Ercole, ha celebrato la sua medaglia d’oro nei cento metri alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. La sua è una storia di resilienza e coraggio, di una ragazza che non si è arresa dopo il grave incidente nel 2019. Ambra, infatti, dopo uno scontro in motorino, ha rischiato di morire e per salvarla i medici hanno dovuto amputarle la gamba.

Desideravo troppo la medaglia, rappresenta il riscatto di questi due anni dall’incidente. Finalmente mi sento completa”, ha dichiarato l’atleta in un’intervista al Corriere della Sera. Una vittoria, la sua, condivisa con le amiche Martina Caironi e Monica Contrafatto, rispettivamente argento e bronzo nella gara dei 100 metri femminile. “Vincere così è meraviglioso. Fra noi c’è un bel clima. In questi mesi ho passato molto tempo con Martina e Monica, siamo amiche e nello sport l’amicizia è più solida”.

Fu proprio Martina Caironi ad ispirarla. Dopo l’incidente, infatti, Ambra era intenzionata a continuare con l’atletica, che già praticava da anni. Per questo cominciò a seguire allenamenti e competizioni di atleti con disabilità: aveva capito che quella sarebbe stata la sua strada.

Avevo visto dei video prima dell’incidente. Martina Caironi fece un record nel salto in lungo e mi incuriosì. Vedevo gareggiare lei e Pistorius. È stato fondamentale. Facevo ricerche forsennate su Google, ho studiato gli atleti amputati. Ero quasi una stalker!”.

In ospedale, poi, mentre era ancora in convalescenza un regalo inaspettato la spronò ancora di più: “Un amico mi fece avere un video che Alex Zanardi aveva fatto per me. Fu importante. Quando ho saputo del suo incidente ho pianto. Ma lui non molla, lo so. Lo ha insegnato a me, a noi tutti”.

Anche Ambra ci ha insegnato qualcosa di importante: “Spero che la mia storia e questa fantastica gara girino negli ospedali tra le persone che hanno perso un arto o anche solo abbiano qualche problema: si accorgeranno che tutto si può superare”.

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