Angelia Jolie: su Instagram per i diritti del popolo afghano
L'attrice arriva sui social per far conoscere le storie di coloro che non possono più esprimersi liberamente. Nel suo primo post ha condiviso una lettera di una adolescente afghana.
L'attrice arriva sui social per far conoscere le storie di coloro che non possono più esprimersi liberamente. Nel suo primo post ha condiviso una lettera di una adolescente afghana.
Angelina Jolie, da sempre assente sui social network, si è iscritta a Instagram per dare voce a tutti coloro che stanno combattendo per i diritti umani fondamentali. È sulla piattaforma da sabato 21 agosto 2021 e in poche ore ha già oltre sette milioni di follower, precisamente sette e mezzo. Il suo primo post è una lettera scritta a mano da una ragazza afghana, che l’attrice introduce così:
“Questa è una lettera che mi è stata inviata da un’adolescente afghana. In questo momento, il popolo afghano sta perdendo la capacità di comunicare sui social media e di esprimersi liberamente. Quindi sono venuta su Instagram per condividere le loro storie e le voci di coloro che in tutto il mondo stanno lottando per i diritti umani”.
Lo scritto, in cui sono stati protetti i dati sensibili, è molto chiaro:
“Prima dell’arrivo dei talebani andavamo tutti a lavoro o a scuola, avevamo tutti i nostri diritti e potevamo difenderli. Ma da quando sono arrivati siamo spaventati, e crediamo che tutti i nostri sogni siano ormai irrealizzabili. Alcune persone dicono che i talebani sono cambiati ma io non ne sono convinta, perché hanno veramente un brutto passato. (…) Abbiamo tutti perso la nostra libertà e siamo di nuovo imprigionati”.
Nel suo primo post Angelina, ambasciatrice di “buona volontà” dell’Alto commissariato per i rifugiati (Unhcr) e delle Nazioni Unite dal 2001, ha continuato parlando della sua esperienza in Afghanistan, quello stesso Stato che ora si trova sotto il controllo dei talebani:
“Mi trovavo al confine con l’Afghanistan due settimane prima dell’11 settembre, dove ho incontrato rifugiati afghani fuggiti dai talebani. Questo è stato vent’anni fa. È disgustoso assistere ancora una volta allo sfollamento degli afghani per la paura e l’incertezza che hanno attanagliato il loro paese. Spendere così tanto tempo e denaro, avere sangue versato e vite perse solo per arrivare a questo, è un fallimento quasi impossibile da capire. Anche guardare per decenni come i rifugiati afghani – alcune delle persone più capaci del mondo – vengono trattati come un peso è disgustoso. (…) E incontrare così tante donne e ragazze che non solo volevano un’istruzione, ma combattevano per essa. Come altri che sono impegnati, non mi allontanerò. Continuerò a cercare modi per aiutare…”.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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