Sono le prime settimane di vita di Luna Marì, la bambina che Belen Rodriguez ha avuto dal compagno Antonino Spinalbese. La piccola è nata il 15 luglio 2021 ed è entrata a far parte di una famiglia – di cui fa parte anche Santiago, il primo figlio di Belen avuto dall’ex marito Stefano de Martino – che si sta prendendo i propri tempi per assestarsi e conoscersi.

Ed è quindi molto bello vedere nelle storie Instagram della mamma o del papà i piccoli grandi traguardi da neogenitori che stanno vivendo con la bambina.

Nei giorni scorsi Antonino Spinalbese è stato ripreso in alcune storie mentre offriva del latte in un biberon a Luna Marì: un momento normale e molto dolce tra un padre e una figlia, riflesso di un’intercambiabilità di ruoli e compiti che dovrebbe essere appunto, quasi scontata. Le cronache hanno però ripreso la narrazione del “mammo” per raccontare quello che, in realtà, dovrebbe essere un gesto talmente banale nella sua normalità da non doverlo neppure notare.

Antonino Spinalbese è dunque, in questo racconto e nei titoli comparsi sui giornali e i principali quotidiani, “il mammo” che sostituisce Belen – mamma in carica – con un ruolo che sembra quasi non appartenergli davvero. Anzi, fa il mammo perché Belen Rodriguez, appena rientrata al lavoro e dunque impegnata a fare altro (sempre nella narrazione distorta di certi quotidiani che l’hanno definita “mondana“), non ha tempo per occuparsi della bambina tanto da doverla affidare a terzi. Ovvero al papà.

Alcuni titoli che definiscono “mammo” Antonino

In questo il quadro è peggiorato perché il ruolo di Spinalbese diventa contraltare di un comportamento che viene considerato sbagliato – una madre che va a lavorare non è “mondana”, è una lavoratrice – addossato alla mamma che dovrebbe prendersi cura della neonata. Sempre in questo racconto Spinalbese è il papà che “rimane a casa”, mentre la mamma Belen torna ai suoi affari lontana dalla famiglia.

Sarebbe stato più facile – più ovvio, addirittura e senz’altro più etico – descrivere la scena, se necessario, usando il termine corretto, ovvero “papà”. Senza riferimenti al perché Spinalbese stesse dando il biberon alla bambina, perché non ci deve essere una ragione precisa affinché ciò avvenga.

Il linguaggio corretto in questo caso fa la differenza per avvalorare il rapporto tra i due (raccontato con scatti molto belli sul profilo Instagram dell’hair stylist che è diventato papà per la prima volta proprio con la piccola Luna Marì), rapporto che ha la stessa dignità di quello tra madre e figlio;  per normalizzare il ruolo di entrambi i genitori nel rapporto con un neonato; per mettere sullo stesso piano gli sforzi e i sentimenti di mamme e papà, alle prese con l’arrivo di un bambino.

Gli stereotipi sul ruolo dei papà nel contesto familiare pesano quasi quanto le parole che si usano per descriverlo. Continuare a usare termini devianti, accollando al ruolo materno la responsabilità del benessere e della serenità dei figli e descrivendo il ruolo attivo dei papà con parole come “mammo” non aiuta a diffondere virtuosamente il concetto di famiglia inclusiva, senza etichette e gerarchia di ruoli.

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