Da Ministro del Lavoro a Ministro degli Esteri. Luigi Di Maio potrà dire di essere tra gli artefici dello storico riscatto di Silvia Romano, tornata in patria ieri pomeriggio dopo un anno e mezzo di sequestro tra Kenya e Somalia.

Nella giornata di ieri l’ex capo politico del Movimento 5 Stelle è stato ospite della trasmissione “Live non è la D’Urso” su Canale 5. Di Maio ha parlato del riscatto di Silvia Romano, svelando alcuni retroscena.

“Sapevamo fosse viva da alcuni mesi ma non potevamo dirlo ai genitori”, ha confessato il ministro, che ha spiegato anche come una fuga anche minima di notizie avrebbe potuto compromettere l’operazione di riscatto della cooperante milanese.

L’ex vice premier ha poi affrontato altri temi, strettamente collegati all’emergenza coronavirus. Come tutti sanno, tra 7 giorni potrebbero cambiare molte cose, specialmente nelle regioni dove il COVID-19 è in evidente ritirata.

Le categorie di imprenditori più preoccupate sono indubbiamente quelle che operano nella cura alla persona. Per ora parrucchieri e centri estetici sono chiusi in tutta Italia e l’insofferenza aumenta di giorno in giorno.

I ristoranti e bar, grazie all’asporto e alle consegne a domicilio, hanno potuto ripartire, seppur con ritmi (e introiti) ridotti. Cosa succederà il 18 maggio? In molti danno per scontato che ristoranti e bar riaprano completamente tra sette giorni, così come parrucchieri e centri estetici.

Luigi Di Maio, a tal proposito, non si scosta eccessivamente dalle dichiarazioni fatte dal premier Conte: “Questa è una settimana importante, faccio appello alla responsabilità”.

Il Ministro degli Esteri ammette anche che: “Abbiamo un problema che riguarda la cassa integrazione che è inaccettabile, è inaccettabile che alcuni non l’abbiano ricevuta”, invitando poi le regioni a collaborare con il governo e a mettere più persone a lavorare per risolvere il problema.

Infine, riguardo la riapertura di parrucchieri e centri estetici Di Maio anticipa: “Se i dati saranno positivi è possibile una riapertura già dal 18 maggio”. Resta da capire quale sarà il criterio adottato dal Governo e se per ‘dati positivi’ si intenda massimo 20 contagi al giorno o qualcuno in meno.

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