Tony Snell è un cestista che milita nel Maine Celtics in G-League (praticamente la serie cadetta del basket Usa), ma che vanta un passato importante in alcune tra le formazioni più importanti degli Stati Uniti, quali i Chicago Bulls e i Milwaukee Bucks. Lo sportivo è soddisfatto di quanto fatto fino ad ora, ma ha un’aspirazione che desidererebbe davvero poter realizzare. Ora il suo desiderio sarebbe infatti quello di essere ingaggiato da una formazione di NBA, la categoria più importante, anche per una sola stagione, per poter sostenere i suoi figli.

È lui stesso a parlarne apertamente, sottolineando di non aspirare a questo per arricchire il suo palmares, ma per accedere a dei benefici previdenziali che gli permetterebbero di prendersi cura dei suoi bambini, Kenzo e Karter, di 3 e 2 anni, entrambi affetti da autismo come emerso recentemente nel corso di alcuni controlli medici.

Mi piacerebbe chiaramente tornare a giocare a basket ai massimi livelli, ma ora come ora sono concentrato su un obiettivo molto più importante – ha detto in un’intervista a Yahoo Sports Serve soprattutto a mia moglie Ashley e ai miei figli”.

Tony Snell vuole cercare di ridurre il più possibile i disagi ai suoi bambini, consapevole di come possa essere importante aiutarli il prima possibile, visto che già in passato anche a lui era stata diagnosticata la stessa sindrome: “Anche a me era stato diagnosticato l’autismo, anche se in forma non grave. Sin da piccolo mi sentivo diverso, ma ho potuto relazionarmi con gli altri proprio grazie allo sport che ho sempre amato. Giocare un altro anno in Nba cambierebbe il resto della mia vita personale, perché in futuro potrei agevolare di molto la vita dei miei figli”.

Se davvero riuscisse a ottenere questo ingaggio, l’ala arriverebbe alla sua decima stagione in NBA, traguardo che può permettergli di accedere a importanti benefit a livello economico. I vantaggi che possono ottenere i giocatori di basket negli USA dipendono infatti da questo aspetto, ovvero il numero di anni che un giocatore ha militato nelle varie leghe.

Il minimo indispensabile per conseguire alcune agevolazioni del programma previdenziale per gli ex giocatori di basket è rappresentato da tre anni di militanza nella massima serie USA. Se si arriva però a quota dieci, le agevolazioni aumentano, a partire dall’assicurazione sanitaria, per questo Snell ora non può che augurarsi che il suo appello non resti inascoltato.

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