Era stato stabilito per il 2 agosto 2022 alle 13 (ora italiana) il via libera all’interruzione del sostegno vitale ad Archie Battersbee, il 12enne inglese in coma da mesi dopo essere stato trovato privo di conoscenza in casa il 7 aprile scorso. Ma a quanto pare i genitori del ragazzo, Hollie Dance e Paul Battersbee, supportati da un avvocato che sostiene ci sia stata una “Violazione del diritto internazionale”, sono riusciti a presentare la documentazione necessaria al ricorso alla Corte Suprema, poco prima che scadesse il termine e venisse dato l’ok all’interruzione del supporto vitale presso il Royal London Hospital.

La Corte d’Appello britannica aveva fissato la data in cui si sarebbe dovuta staccare la spina, già autorizzata in tre gradi di giudizio, nonostante il parere contrario dei genitori del ragazzo, che si sono rivolti anche al Comitato Onu per i diritti delle persone con disabilità (Unrpd).

L’istituto aveva accettato di valutare il ricorso urgente presentato dalla famiglia e, aveva sollecitato a sua volta i giudici a posticipare l’iter in attesa di poter esaminare il caso. La Corte, però, ha solo spostato l’interruzione del sostegno vitale da lunedì pomeriggio, a martedì, dando ai parenti neanche 24 ore per ricorrere in appello.

24 ore che, però, per i coniugi Battersbee a quanto pare sono state sufficienti quantomeno per dare ulteriore tempo al figlio, che credono possa risvegliarsi, nonostante la diagnosi dei medici londinesi che lo hanno in cura da mesi: “I nostri desideri di genitori continuano a essere calpestati e ignorati”, ha dichiarato Dance, come si legge sul sito della BBC.

Il collegio della Corte, formato dal giudice Andrew McFarlane, e dai colleghi Eleanor King e Andrew Moylan, aveva in precedenza liquidato la richiesta dicendo che il Comitato Onu non aveva nessun ruolo giurisdizionale nel Regno Unito. McFarlane, inoltre, ha ribadito la diagnosi di morte probabile delle cellule cerebrali:

Ogni giorno che egli continua a ricevere trattamenti vitali, è un giorno di agonia in più, “contrario” a ciò che la Corte ha stabilito essere “il suo miglior interesse”.

Ora, sul sito della Corte Suprema del Regno Unito si legge della richiesta di autorizzazione all’appello ricevuta dai genitori di Archie Battersbee:

Un collegio di tre giudici esaminerà la domanda di autorizzazione a ricorrere in appello ‘sulla carta’, come di consueto. Forniremo aggiornamenti non appena saranno disponibili ulteriori informazioni.

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