"Io assenteista ingiustificata perché ho partorito": Selena Candia contro il consiglio regionale

Genova, la consigliera regionale della Lista Sansa Selena Candia denuncia: "Io assenteista non giustificata perché ho partorito. La maternità nel consiglio della Liguria non è prevista".

Selena Candia, 34 anni, è diventata mamma per la seconda volta e il suo assentarsi dal lavoro al Consiglio regionale della Liguria per “motivi personali”, ovvero la nascita di sua figlia, non è giustificato. La consigliera non ci sta e ha deciso di presentare un ordine del giorno su questo argomento.

La consigliera regionale della Lista Sansa è da sempre una certezza nell’aula della Regione Liguria, presenza fissa per gruppo consiliare e opposizione progressista, e una sola assenza, peraltro giustificata, in ben un anno e mezzo. Adesso, però, rischia di passare fra i più assenteisti dell’aula per aver saltato più appelli delle sedute del consiglio regionale durante il mese di giugno e i primi di luglio, perché in Liguria la maternità non è contemplata dai meccanismi della pubblica amministrazione.

Nelle ultime settimane sono risultata «assente per motivi personali» – scrive la consigliera nel post –  Questo perché alcune cose non si vogliono chiamare con il proprio nome. Una di queste è ‘maternità’. A giugno è nato il mio secondo figlio.

Avevo comunicato la gravidanza agli uffici quattro mesi prima, per capire come muovermi, scoprendo che la maternità nel consiglio della Liguria non è prevista”.

Candia ha dichiarato nel suo post di “non volerne fare una questione economica, ma di principio e di diritti“.

In realtà va specificato che soltanto due regioni prevedono un congedo di maternità per poter seguire i neonati nei primi mesi di vita: la Toscana e l’Abruzzo.

La consigliera ha presentato un ordine del giorno sul tema, specificando che per agevolare le donne che partoriscono basterebbe permettere loro di partecipare da remoto, come avviene in tanti altri casi, “ma in questi mesi, mentre tutti si affannavano a cercare donne da candidare alle Comunali, le priorità sono sempre state altre“, ha aggiunto.

Candia ha riflettuto sul fatto che considerare la maternità un privilegio, non riconoscendola nelle istituzioni, è un “pessimo esempio” che spiega bene come la politica italiana non sia in grado di tutelare le sue rappresentanti donne. “Non si tratta di difendere solo la salute delle donne e dei loro figli, ma anche di tutelare la rappresentatività di chi ha deciso di puntare su di loro“, ha concluso la consigliera.

Il tema del congedo per maternità è un argomento che Candia considera di primaria importanza e ha aggiunto che avrebbe voluto parlarne con le altre forze politiche: tuttavia, la consigliera ha condiviso che negli scorsi mesi, in un consiglio composto da 24 uomini su 30, non è mai stato trovato il tempo per farlo.

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