La prestigiosa New York Philharmonic, fondata nel 1842, ha per la prima volta un numero maggiore di musiciste donne rispetto agli uomini: 45 contro 44.

Certo, il distacco è minimo, tuttavia è un cambiamento davvero significativo: la New York Philharmonic, infatti, la più grande e antica orchestra americana, è stata per 180 anni un palco a stragrande maggioranza maschile. Agli inizi dell’orchestra le donne venivano persino scoraggiate a intraprendere la carriera di musicista e per suonare ai concerti serali dovevano necessariamente essere accompagnate da un uomo.

Solo negli anni ’70 le orchestre iniziarono a rendere più accessibili i posti facendo delle audizioni “cieche”, e questo in tutto il mondo, non solo in USA, ovvero nascondendo l’identità del musicista, in modo da rendere il meccanismo di assegnazione più oggettivo possibile.

Nelle audizioni alla cieca il musicista o la musicista suona nascosta dietro a un paravento: i reclutatori, così, non possono essere influenzati dall’età, il sesso o le caratteristiche fisiche del candidato o candidata, ma devono concentrarsi e basarsi unicamente sul talento musicale.

Con questo nuovo metodo, se nel 1970 la New York Philharmonic aveva solo 5 donne, nel 1992 ne aveva 29, negli anni ’80 le musiciste erano divenute il 50% dei nuovi ingressi e adesso il numero delle donne ha superato quello degli uomini, seppur di poco.

Si tratta di un “cambiamento epocale“, come lo ha definito sul New York Times Cynthia Phelps, prima viola con la Filarmonica di New York dal 1992.

Nonostante questo sia davvero un cambiamento gigantesco e che fa ben sperare, la meritocrazia non basta per cancellare le disuguaglianze: purtroppo le posizioni principali nell’orchestra, che sono anche quelle meglio pagate, sono ancora in maggioranza degli uomini.

Inoltre, spesso succede che anche se una donna ricopre lo stesso ruolo di un uomo, le musiciste vengono pagate meno dei musicisti.

Le donne, infatti, come riporta il New York Times, occupano solo un terzo delle posizioni dirigenziali, comprese quelle di direttore principale e di assistente o associato, le posizioni meglio pagate. L’orchestra, inoltre, non ha mai avuto una direttrice musicale donna. E c’è ancora un’evidente mancanza di membri neri e latini.

La diversità non dovrebbe essere solo una casella da spuntare, ma richiede tutoraggio e sostegno“, ha dichiarato al Times Michelle Rofrano, direttrice d’orchestra e fondatrice di Protestra, un’orchestra e gruppo di difesa incentrato sulla giustizia sociale. “Ci stiamo perdendo delle prospettive e una serie di persone che portano il loro talento unico“.

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