*** Aggiornamento del 26 maggio ***

Sono stati diversi a dare forfait dopo il caso di Aurora Leone: il primo è stato Eros Ramazzotti, seguito da Ermal Meta, Shade, Andro dei Negramaro, Federico Rossi, Mattia Briga. Pur invitando a sostenere l’importante causa per cui era stata organizzata la Partita del cuore, ovvero raccogliere fondi per la ricerca sul cancro, questi artisti hanno deciso di fare un passo indietro rinunciando a scendere in campo per solidarietà alla comica dei The Jackal allontanata dall’hotel nel corso della cena pre partita in quanto donna.

Queste, ad esempio, le storie pubblicate da Briga.

Fonte: instagram @brigaofficial

Ermal Meta invece ha scelto un video per spiegare che lui non era presente al momento dell’accaduto; qualche ora dopo, come detto, ha scelto di non giocare.

Anche Shade ha spiegato le ragioni per cui ha rifiutato di partecipare all’incontro.

Fonte: instagram @vitoshade

Aurora, intanto, ha scelto ancora una volta l’ironia per chiudere la faccenda, invitando ancora a donare per la ricerca.

C’ho sempre giocato. In mezzo ai maschi dico. Occhiali sempre a terra e io pure. Spesso a porta ma con dignità anche a centrocampo con stinchi allenati senza -para-.
E ci volevo giocare. Pure stasera dico. Perché la causa è giusta e gli stinchi li avevo allenati.
E mi dispiace che sono già a casa e lo stadio è a 800 km per una cosa brutta che mi ha messo in difficoltà più di quando mi cadevano gli occhiali.
Ma la giusta causa del treno di andata c’è anche nel treno di ritorno: la donazione. E non mi resta che donare allora. Alla Fondazione piemontese per la ricerca contro il Cancro. Perché le cose belle restano anche a 800 km dallo stadio.
Grazie della solidarietà.
SMS al 45527

L’incontro, alla fine, si è regolarmente disputato, ed è finito 7-5 per i Campioni della Ricerca guidati da Fabio Capello. Peccato, però, che la bellezza del match sia stata del tutto offuscata da questo assurdo episodio di sessismo.

*** Aggiornamento ***

Arrivano le prime reazioni dopo l’assurdo episodio di sessismo capitato ad Aurora Leone dei The Jackal, allontanata dalla cena che si stava svolgendo al J Hotel in occasione della Partita del cuore che si disputerà questa sera fra la Nazionale Italiana Cantanti e i Campioni della ricerca.

Eros Ramazzotti, pedina storica della Nazionale, ha fatto sapere che non giocherà, ma contribuirà personalmente alla causa, con una donazione.

Sono molto dispiaciuto per quello che è accaduto ieri sera tra Aurora di The Jackal e alcuni dirigenti della nazionale cantanti.
Sono venuto a Torino per sostenere la Ricerca e supportare le persone fragili e mi trovo coinvolto in una situazione estremamente sgradevole.
Sono da sempre contro ad ogni forma di violenza e mi dissocio completamente da ogni atteggiamento discriminatorio.
La nazionale cantanti nasce su altri presupposti e con l’ambizione di essere un modello positivo ma a queste condizioni, con questa dirigenza, non me la sento di scendere in campo.
In attesa di chiarire l’accaduto nelle opportune sedi, farò la mia parte donando direttamente e personalmente alla fondazione Piem Ricerca sul Cancro di Candilo, guidata da Donna Allegra Agnelli.

Non sorprende la scelta di Eros, visto anche l’impegno attivo della figlia Aurora contro il maschilismo, e infatti anche lei ha voluto esprimere solidarietà ad Aurora attraverso le storie pubblicate su Instagram.

Fonte: instagram @therealauroragram

Enrico Ruggeri, presidente e capitano della Nazionale Cantanti, ha fatto sapere ai microfoni del Corriere che le due persone ree di un simile atteggiamento nei confronti di Aurora sono state allontanate dallo staff, e ha anche aggiunto:

Abbiamo avviato un’inchiesta interna e abbiamo allontanato due persone, che sono due volontari, perché devono attenersi a un protocollo morale e deontologico che è quello della Nazionale Cantanti. Adesso il problema è la ricerca, ogni flessione vuol dire ricerca che stenta, quindi abbiamo tutti una responsabilità. Quello che posso fare è mostrare la maglia di Aurora, e se qualcuno la conosce ditele che noi la stiamo aspettando in campo per cercare di porre rimedio a questo incidente per il quale abbiamo già preso provvedimenti. Aurora noi siamo pronti.

Solidarietà anche da Andro, dei Negramaro.

Fedez, invece, invita ironicamente Ciro e Aurora a una partitella di basket.

Fonte: instagram @fedez

Nel frattempo, nel primo pomeriggio è arrivato anche il comunicato stampa con cui la Nazionale Cantanti, nella persona proprio di Gianluca Pecchini, si è scusata per quello che è stato definito “l’equivoco” con la comica dei The Jackal; Pecchini, come detto, ha inoltre rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico.

I The Jackal, sulle storie del gruppo ma anche singolarmente, hanno comunque continuato a invitare le persone a sposare l’importante causa per cui la partita è stata pensata.

*** Articolo originale ***

Sei donna? Allora non puoi stare qui.

Se vi chiedevate quante forme può avere la discriminazione, l’organizzatore della Partita del cuore Gianluca Pecchini ne ha fornito una prova lampante, “cacciando” la comica dei The Jackal Aurora Leone, che si era seduta al tavolo con la squadra durante la cena prima della Partita del cuore, che si svolgerà stasera tra la Nazionale Cantanti e i Campioni per la ricerca, per raccogliere fondi per la lotta al cancro.

Tutto ha avuto luogo al J Hotel, albergo del centro J Village, nei pressi dello stadio della Juventus, l’Allianz: Aurora e Ciro Priello, membri dei The Jackal, sono stati convocati ufficialmente per essere parte integrante della squadra, e quindi scendere in campo; ma Pecchini evidentemente non la pensa così, tanto da aver chiesto ad Aurora di allontanarsi perché “le donne non possono stare al tavolo delle squadre”.

‘Sei una donna, non puoi stare seduta qui, queste sono le nostre regole’ – spiega Aurora nelle storie pubblicate su Instagram in cui racconta l’accaduto insieme a Ciro – e io ho detto ‘Guardate che io non sono l’accompagnatrice di Ciro, io sono stata convocata, così come Ciro’ e lui mi ha detto ‘Non mi far spiegare il motivo per cui non puoi stare qui, alzati’ e mi ha invitato a sedermi a un altro tavolo.

Aurora si è quindi alzata, e Ciro l’ha seguita; in un secondo tempo il direttore generale della Nazionale Cantanti è andato da loro per spiegare che i due non potevano stare seduti al tavolo con la squadra facendo parte del team degli avversari, ma Leone ha giustamente precisato che i termini usati non erano proprio quelli.

‘Vabbè ma tu mica giochi – si è sentita rispondere – tu sei qui come accompagnatrice’. Guardate che io ho la convocazione stampata, mi hanno chiesto le taglie dei completini, ‘Eh, il completino te lo metti in tribuna, da quando in qua le donne giocano?’

A quel punto, prosegue Aurora, Ciro si è arrabbiato, e alla fine entrambi sono stati invitati a lasciare l’albergo; lei ha ricevuto le scuse di molti cantanti della Nazionale, da Eros Ramazzotti ad Andro nei Negramaro, così come quelle del presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, ma certo l’amaro in bocca rimane, nonostante Aurora ci tenga a sottolineare quanto l’obiettivo dell’iniziativa rimanga di fondamentale importanza: “Vorrei solo che quanto successo non metta in cattiva luce l’importanza della ricerca sul Cancro e di quanto fa la Fondazione”.

Fonte: instagram @auroraleone

Perché usare certi termini nei confronti di una professionista, regolarmente invitata a prendere parte a un evento? Perché perpetrare ancora un cliché tanto vecchio quanto banale, scontato, che certamente mal si sposa anche con la cornice benefica entro la quale è accaduto l’episodio? Parliamo di una partita benefica, disputata da persone che non giocano a calcio per professione ma fanno altro nella vita, senza particolari eccessi agonistici e non mirata a vincere un campionato o una coppa, dunque tutt* sono sullo stesso piano.

Dalla Nazionale Cantanti una risposta è arrivata, ma è stata cancellata a tempo di record.

Fonte: instagram @nazionale_cantanti

Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Bertè, Rita Levi di Montalcini, sono solo alcuni dei nomi delle tantissime donne che dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile), hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti. Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della Partita del cuore. La Nazionale Italiana Cantanti non ha mai fatto discriminazioni di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo e followers. C’è solo una cosa nella quale la Nazionale Cantanti non è mai scesa a compromessi: noi non possiamo accettare arroganza, minacce, maleducazione e violenza verbale dai nostri ospiti.

La colpa, dunque, secondo l’autore del post, sarebbe di Aurora e Ciro, anche se non viene contestualizzato il tutto; insomma, come sempre accade ciascuno tira l’acqua al proprio mulino. Va detto, però, che dopo qualche ora il post Instagram è stato cancellato, così com’è apparso.

In qualunque modo siano andate le cose (e nel caso in cui fosse un malinteso si spera possa essere risolto al più presto) poteva essere l’occasione per dare finalmente un calcio (in tutti i sensi) a retrogradi stereotipi di genere, raccogliendo soldi indispensabili per la ricerca sul cancro, ma la figura fatta dall’organizzazione, anche cancellando il post senza fornire spiegazioni in merito ai motivi per cui gli ospiti si sarebbero dimostrati maleducati, è tutt’altro che edificante. Probabilmente, più d’uno dovrebbe aggiornarsi, e chiedere a Megan Rapinoe, a Sara Gama, e a molte altre, se loro indossano i loro completini “solo in tribuna”.

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